Quando due persone si amano profondamente, il loro legame riesce ad avvolgere diverse dimensioni della vita umana, passando da momenti di grande passione a sfide dolorose.
“Un sogno a Istanbul”, liberamente tratto dal libro di Paolo Rumiz, “La cotogna di Istanbul” e andato in scena, grazie ad
AMA Calabria, venerdì 6 dicembre al
Teatro Comunale di Catanzaro, ha rappresentato eccellentemente l’amore in una danza alternata tra luci e ombre, tra gioia e disperazione.
Lo sfondo è quello di una Sarajevo dilaniata dalla guerra che, come tutti i conflitti, divide, crea distanze fisiche ed emotive. Qui Max, ingegnere austrico in missione, conosce e si innamora di Maša, donna di straordinaria bellezza e fascino. Si ritroveranno dopo tre anni, durante i quali il ricordo ossessivo de “La gialla cotogna di Istanbul”, canzone d’amore che Maša gli cantò, non lo ha mai abbandonato. La cotogna è il frutto che accompagna lo spettacolo non solo quale suggestivo legame tra i due protagonisti, ma quale emblema di resilienza che con la sua dolcezza e la sua capacità di resistere alle avversità, diventa un simbolo di speranza e rinascita.
La storia dei due protagonisti è un viaggio che si snoda tra le pieghe di un'Europa malinconica in cui la loro relazione, forte e sincera, si distingue come un faro di speranza e resilienza in un paese ferito. L’amore, deflagrato in tutta la sua potenza, viene celebrato in un turbinìo di emozioni forti e palpabili, che ben descrivono il dolore, la speranza, la forza straordinaria e misteriosa di chi vive una malattia allo stadio terminale.
Un atto unico guidato dalle musiche composte da Mario Incudine, su testi di Paolo Rumiz, e cantate dallo stesso autore. Una interpretazione che, con voce calda, vibrante e accogliente, ha regalato una narrazione raffinata della vita e della morte di colei che nella tempesta ha sempre cercato la pace.
Maddalena Crippa, una delle figure artisticamente più seducenti del teatro italiano, ha confermato il suo talento di interprete profonda e intensa, capace di suscitare emozioni complesse anche attraverso una semplice espressione. La sua presenza scenica, forse anche sua cifra distintiva, ha saputo catturare l'essenza dell’amore che vale una vita, incantando il pubblico che ha vissuto con lei ogni sfumatura della storia raccontata.
Nisi, attore anche lui di grande personalità, ha dato vita a un percorso emozionante. Quando la vita lo costringe a confrontarsi con la morte della donna che ha amato, realizza che il suo equilibrio ha necessità di esorcizzare il dolore e di trovare una nuova consapevolezza di sé.
Antonio Giraldi è una figura complessa e affascinante, il marito di Maša. La sua presenza nella vita della donna è significativa, anche se non è mai riuscito a conquistare completamente il suo cuore. Il suo personaggio rappresenta l'accettazione incondizionata della volontà della moglie, espressione di un sentimento autentico che non sfocia nel possesso, ma che, al contrario, è capace di lasciare andare.
Il cast eccellente ha regalato al pubblico un’esperienza poetica e di sicuro impatto emozionale la cui intensità è stata riconosciuta dal pubblico con una lunga standing ovation Una performance che meritava di essere vista.