C’era una volta...una volta c’era un re.
Amante delle fiabe e della musica come fonte di ispirazione creativa, non mi ero mai soffermata sul tema della Fiaba nell’Opera. E quindi decido di partecipare al viaggio incantato in cui Marco Calabrese, nella seconda stagione di “Lirica in pillole” ha voluto condurre gli adulti-bambini, con l’appuntamento a Catanzaro del 12 e 13 dicembre “Una volta c’era un Re - le Favole in musica”.
Già la Locandina è un invito all’ingresso nel mondo fiabesco: è illustrato il Teatrino che Marco ha costruito con le proprie mani, dipinto di azzurro, aperto su un Castello. Entro dunque. ...
Che a star solo, che a star solo s'annoiò. Cerca, cerca ritrovò!
L’atmosfera calda, fine e retrò di Vicolo SpeakEasy ci accoglie: lucine, la bella locandiera che porta i calici di vino rosso ai viandanti bambini, Marco che attende che entrino tutti gli invitati nel Castello.
Ma il volean sposare in tre. Cosa fa?
Marco distribuisce i libretti di sala e ci accompagna nel viaggio alla scoperta de Il Flauto Magico di Mozart, La Cenerentola ossia la bontà in trionfo, di Gioacchino Rossini, Sogno di una notte di mezz’estate di Felix Mendelssohn Bartholdy, Rusalka di Antonin Dvorak (opera che ha inaugurato la Stagione 2024-2025 del Teatro San Carlo, con la regia per la regia di Dmitri Tcherniakov).
Illustra la trama, il profilo psicologico dei personaggi e soprattutto, facendoci ascoltare i brani, spiega come le idee musicali dei compositori conducano gli ascoltatori nel regno della fantasia, quali sono gli strumenti deputati alla creazione del suono evocativo di incantesimi e mistero, il suono delle fiabe, fra di essi la voce dei cantanti. Perché come disse il soprano Luciana Serre “per lavare i panni ci vuole la lavatrice, per cantare ci vuole la voce!”.
Ecco giungere, trasportati dalle note dei grandi compositori, i personaggi, fluttuanti nell’aria, parlan cantando, muniti dei loro strumenti magici: il Principe Tamino, con il Flauto magico per salvare la figlia della Regina della Notte, Pamina, di cui il principe si innamora perdutamente vedendone il ritratto ... “non c’è da stupirsi” ha spiegato tempo fa Marco ai bambini delle scuole che si chiedevano come ciò fosse possibile “il ritratto corrisponde al tik tok odierno”; la subdola e perfida Regina della Notte seduta sulla luna, preannunciata da un fragore di tuoni ‘...Al dolor sono stata eletta, da che mia figlia mi è lontana... Tu andrai a liberarla’; uno strano personaggio, ricoperto di piume come un uccello, Papageno, a cui si dà un carillon magico (Glockenspiel, oggi si usa la celesta), un popolano, semplice, cui sull’orlo del suicidio sarà mostrato un modo diverso di risolvere i problemi e troverà finalmente la sua fanciulla Papagena “Pa-Pa-Pa-Pa-Papagena!” “...Pa-Pa-Pa-Pa-Papageno!”. E poi i Fanciulli-Genietti.
Cenerentola accompagnata al Ballo sul cocchio del Mago Alidoro da lui vestita di un velo...(no non c’è la Fata Smemorina e nemmeno la scarpetta di cristallo del film di Walt Disney sostituita da un braccialetto di diamanti. Jacopo Ferretti per la scrittura del testo della Cenerentola di Rossini si ispirò al soggetto di “Agatina, o la virtù premiata”, dramma giocoso musicato da Stefano Pavesi su libretto di Francesco Fiorini, ispiratesi a Charles Perrault, come Walt Disney. A sua volta l’autore francese l’aveva tratta da “La gatta cenerentola” del Cunto de li cunti di Giambattista Basile, scritta nel 1634 in napoletano e ambientata a Napoli, nel Regno di Napoli. Un’altra riscrittura è stata dei Fratelli Grimm nel 1812).
Arrivano gli Elfi del Sogno, cantano un melodioso per proteggere il sonno della Regina Titania dalle insidie di serpenti, ricci e salamandre “Serpenti maculati , biforcuti!.. Via da qui!”.
“Piccola luna, fermati un istante, dimmi dov’è il mio amore!” anche l’ondina Rusalka canta un dolcissimo Inno alla luna per proteggere il sonno del suo amore, mentre si reca dalla strega
Esco... sul boccascena del Teatrino, compare la Regina della notte, scappo via da lei e sento Cenerentola cantare la sua filastrocca, che all’ingiunzione delle sorelle di tacere, lei ripete, e con cui progetta il suo futuro:
«Una volta c'era un re,
Che a star solo,
che a star solo s'annoiò
Cerca, cerca ritrovò!
Ma il volean sposare in tre.
Cosa fa?
Sprezza il fasto e la beltà,
E alla fin scelse per sé
L'innocenza e la bontà.
Là là là,
Lì lì lì,
Là là là.»
PS ...Questo mondo incantato di creature fantastiche e di paesaggi onirici è attraversato da persone .. che affrontano prove per compiere azioni meritorie per le comunità di appartenenza (Grazia Pulvirenti, Postilla Morzatiana, in JINNISTAN Fiabe, MIMESIS, 2020)
Stefania Gareri per CataCult
(Nelle immagini alcune illustrazioni di Luzzati e un particolare della locandina di Rusalka al Teatro San Carlo di Napoli)