Ventisei anni di attività per strappare dall’oblio gli autori calabresi e raccontare il territorio attraverso opere di produzione indipendente
Anche il passato ha un futuro, se quel passato viene considerato una cosa viva. È con questa volontà di recupero del patrimonio cinematografico da porre in continuo dialogo con il presente, che è nata la Cineteca della Calabria.
Correva l’anno 1998 quando un gruppo di operatori culturali provenienti da tutte le province calabresi, si lanciò nell’impresa di salvare la memoria collettiva attraverso il ripristino delle opere su pellicola, dai film ai documentari, prima che andassero perduti a causa di deterioramento, smarrimento o distruzione. Il passo successivo è stato quello di rendere fruibile questi materiali e consentirne la trasmissione futura.
Il progetto prese le mosse da un contesto di grande tensione intellettuale che ruotava intorno al Teatro Masciari, che all’epoca si affermò come laboratorio di idee e ambiente fertile dove sperimentare molteplici visioni del mondo.
Non è un caso che sotto la stessa spinta sono, infatti, nate altre realtà importanti come Teatri Calabresi Associati, una rete di distribuzione teatrale ancora oggi attiva. E ancora la compagnia di Teatro Ipotesi D2 che ha prodotto “Dolce Sintetico Show”, spettacolo teatrale tratto dalle opere del commediografo futurista Alfonso Dolce, originario di Cropani.
Gli ambienti dello storico edificio in stile liberty ospitarono la Cineteca della Calabria fino a quando, più di quindici anni fa, non ne venne disposta la chiusura.
Nell’arco dei suoi ventisei anni di vita, l’associazione culturale, presieduta sin dalla sua fondazione dal regista e autore Eugenio Attanasio, ha profuso le proprie energie per affermare una presenza propositiva e significativa nel campo della cultura cinematografica in Calabria. Da una parte l’attenzione al passato, dall’altra il saldo legame con il territorio. Tutta la storia e lo sviluppo della Cineteca della Calabria passano attraverso la coniugazione di questa duplice prospettiva.
“Con il nostro lavoro abbiamo fatto conoscere il rapporto tra il cinema e la Calabria e valorizzato gli autori che avevano raccontato questa terra. La Film Commission, è stata poi costituita nel 2006 anche grazie alla nostra opera di sensibilizzazione” spiega Eugenio Attanasio facendo emergere la premura che ha guidato l’operato del collettivo per salvare molte opere dall’oblio.
Di pari passo è stata condotta una ricerca per mantenere viva la memoria storica di quanti hanno voluto fare cinema al Sud. È il caso di registi poco noti come Elio Ruffo e Silvestri Prestifilippo, a cui sono state dedicate delle pubblicazioni.
Quello della produzione indipendente è un capitolo a parte. “Nei primi anni del 2000 siamo passati dall’altro lato della macchina da presa e abbiamo iniziato a girare film e documentari senza però discostarci dalla finalità principale di ricerca sul territorio. Tutti i nostri lavori hanno un’impronta etno-antropologica. Abbiamo raccontato la storia dell’occupazione delle terre, oppure il rapporto tra degli allevatori meridionali e gli animali” racconta il presidente dell’associazione.
La diffusione della cultura cinematografica è un obiettivo che è stato raggiunto attraverso prodotti filmici incentrati su figure di spicco come quella del produttore cinematografico Francesco Misiano e del grande artista Mimmo Rotella. L’opera dedicata al maestro del décollage dal titolo “Rotella fuori posto”, realizzata nel 2015 con Alessandro Haber ed Eugenio Masciari, propone una storia che si sviluppa tra finzione e realtà, recuperando la memoria del movimento del Nuovo Realismo, giovandosi del contributo dello storico Tommaso Trini, di prezioso materiale documentario, di immagini simboliche, con testimonianze di personaggi grotteschi che hanno conosciuto e amato Rotella. “Assume anche il valore di approfondimento sul rapporto tra la città e gli artisti che spesso è stato definito come controverso” aggiunge Attanasio.
Il volume “Francesco Misiano: Cinema e Rivoluzione” ha fatto rinascere l’interesse e gli studi su questo grande personaggio, famoso per aver invitato a Mosca Mary Pickford e Douglas Fairbanks, i più grandi attori americani dell’epoca per promuovere le industrie cinematografiche sovietiche del tempo.
L’onda culturale della Cineteca della Calabria arriva anche tra i banchi di scuola: con il progetto “Lettere dal sud. Visioni fuori luogo di integrazione culturale nel mondo della scuola italiana” ha varcato la soglia dell’Istituto De Nobili, del Liceo artistico di Catanzaro e dell’Istituto Comprensivo di Sellia Marina.
“La nostra è una società in cui l’immagine è predominante e i più piccoli subiscono questa tendenza senza avere gli strumenti culturali per gestirla. In aula abbiamo proposto percorsi di storia del cinema e programmi di educazione al linguaggio cinematografico con cui studenti e insegnati acquisiscono metodi di analisi per conoscere la grammatica delle immagini e avere la consapevolezza della natura e della specificità del loro funzionamento” spiega Attanasio.
La Cineteca della Calabria ha negli anni recuperato nei propri archivi, ristampandoli e digitalizzandoli, i dieci documentari che Vittorio de Seta ha girato tra Calabria, Sicilia e Sardegna. Oggi dispone di un corposo patrimonio filmico e libraio che si vorrebbe rendere disponibile al pubblico con l’apertura di sale di consultazione in una sede più idonea rispetto a quella che attualmente ospita la Casa del Cinema.
- Denominazione: Cineteca della Calabria – Associazione culturale
- Sede legale: Piazza Le Pera – Teatro Masciari
- Sede fisica: Complesso Monumentale del San Giovanni (Casa del Cinema)
- Contatti: email cineteca.calabria@gmail.com ; sito
www.cinetecadellacalabria.com; pagine social: Fb Casa del cinema - Catanzaro; IG: premiomariogallo
- Presidente: Eugenio Attanasio
- Consiglieri: Maria Rosaria Donato e Domenico Levato. Responsabile Casa del Cinema: Davide Cosco
- Anno costituzione: 1998
- Settore di attività: Cinema
- Principali attività realizzate: Premio Mario Gallo (giunto alla 18esima edizione). Tra le produzioni: “Rotella Fuori Posto” e “Transumanza: Figli del Minotauro”; Tra i prodotti editoriali: “Vittorio De Seta: Lettere dal Sud”, “Tony Gaudio cinematographer. Una storia ritrovata”, “Francesco Misiano. Cinema e Rivoluzione”.