Con un lavoro strutturato in modo orizzontale, un gruppo di professionisti ha realizzato contenuti di valore riuscendo a distribuire oltre 20mila libri in tutta Italia attraverso uno store online autonomo (non vendere all’interno dei grandi siti di e-commerce e nelle grandi catene librarie è stata una scelta), realizzando oltre 240 presentazioni e creando una rete fatta di librerie indipendenti, infoshop e spazi sociali.
Da questo progetto editoriale sono arrivati, oltre ai testi scientifici, anche giochi da tavola, romanzi, libri per bambini e molte iniziative, alcune delle quali riguardano anche la Calabria molto da vicino: è il caso ad esempio dei lavori sulla contadina Giuditta Levato o sulla rivolta di Torre Melissa del ’49.
“Portando il racconto fuori dalle mura delle accademie il merito più importante che va riconosciuto al gruppo di lavoro è aver fatto avvicinare alla storia persone che altrimenti ne sarebbero rimaste estranee”, aggiunge Ranieri.
L’iniziativa di presentazione di Cronache Ribelli si rivolge ad un pubblico trasversale e persegue molteplici e ambiziosi obiettivi: “Innanzitutto ci proponiamo di contribuire nell’opera di disincagliare la narrazione storica dalle catene del conformismo e dell’evenemenziale, restituirle la centralità che merita nel dibattito pubblico e culturale, ma anche di offrire proposte interpretative differenti da quelle che sono di questi tempi maggioritarie: un focus orientato sui ceti subalterni, sulle microstorie che poi danno consistenza alla Storia con la S maiuscola e soprattutto, far familiarizzare col concetto di "rivolta" se non con quello di "rivoluzione". Questo patrimonio delle classi oppresse non va disperso e le nuove generazioni devono capire che il futuro non è stato ancora scritto e che soprattutto non viviamo nel migliore dei mondi possibili, ma possiamo cambiarlo, magari prendendo spunto dal passato”, dice lo storico Giuseppe Ranieri che ci anticipa anche l’idea, ancora in fase embrionale, di affidare a questo incontro una funzione “propedeutica” rispetto a un seminario sulla storia delle classi subalterne catanzaresi nel corso dei secoli.
Per la realizzazione dell’evento è stata fondamentale la collaborazione tra tre associazioni, un metodo per sperimentare una nuova sinergia tra soggetti organizzatori tanto differenti che tentano di guardare nella stessa direzione: “Ci auguriamo che quest’incontro, oltre ad avvicinare a noi nuovi soggetti (individuali o collettivi), ci permetta di riuscire a suggestionare qualche spettatore, un po' come il "Mito della Caverna in Platone". Anche la narrazione storica è un campo di battaglia sociale e culturale: serve a mettere un'ipoteca sul nostro futuro, soprattutto se certe visioni faziose ci fanno pensare che non esiste alternativa a quello che viviamo. Inoltre, vorremmo che questo incontro, sia una sorta di "puntata pilota", o di "tutorial" per avviare una stagione di studi e riflessione sulla nostra storia locale, soprattutto su quanto rischia di andare disperso”, conclude Ranieri che insieme agli altri organizzatori lancia l’invito a cogliere un’opportunità per rilanciare il senso critico verso temi sociali.