Aveva solo tredici anni Francesco Mazza, quando trascorreva i suoi pomeriggi in camera oscura per sviluppare fotografie in bianco e nero. Un’attività che gli permetteva di arrotondare la paga che guadagnava come ragazzo di bottega da un barbiere del quartiere marinaro del capoluogo. Un incontro con la fotografia dettato dal bisogno di lavorare che, nel tempo, si è trasformato nell’esigenza di interagire con il mondo. “Nel periodo in cui frequentavo lo studio Statti per guadagnarmi qualcosa, comprai ai grandi magazzini Upim una Diana F che mi costò 900 lire. Iniziai così a fotografare i miei amici di infanzia mentre giocavano a pallone o a carte. Via via, scatto dopo scatto, mi rendevo sempre più conto che attraverso quel mezzo riuscivo a raccontare ciò che mi interessava davvero e che avevo in mente” ricorda riavvolgendo il nastro della sua vita in cui la fotografia ha poi avuto, e continua ad avere, un ruolo da protagonista.
Animato da un profondo interesse per ogni aspetto della comunicazione visiva Francesco Mazza si dedica all’attività di regista, produttore ed editore e, contestualmente, fonda la Cine Sud una realtà imprenditoriale che oltre all’offerta commerciale, si contraddistingue per la vocazione culturale a cui si è dato respiro con la promozione di workshop, laboratori e concorsi fotografici, incontri, dibattiti e mostre. La prossima iniziativa che l’azienda ha messo in agenda porterà a Catanzaro “La Festa della fotografia” riprendendo un discorso intrapreso trent’anni fa in uno spazio storico incastonato nel centro cittadino: “Riapriremo le porte dei locali intitolati a Coriolano Paparazzo, che dal ’95 al ’97 hanno ospitato esposizioni dedicate a grandi artisti, come Mattia Preti o Gianni Amelio, registrando grande partecipazione e apprezzamento da parte di visitatori provenienti da tutto il territorio calabrese. Quella di adesso sarà l’occasione per rinnovare il legame con la città che si dimostra pronta ad affrontare nuove sfide di stampo culturale” spiega Mazza. Un progetto a cui si darà continuità anche dopo la kermesse che si svolgerà dal 17 maggio al 30 giugno: “Dopo una pausa estiva si riprenderà a settembre con l’esposizione del materiale documentaristico tratto dall’archivio di Gian Butturini sugli albori e i protagonisti della riforma Basaglia. Inoltre – precisa – questi spazi saranno un punto di riferimento per giovani e talentuosi fotografi che vorranno farsi avanti con progetti validi e originali. Ogni volta che incontro dei lavori fotografici che hanno qualcosa da dire, mi metto volentieri a disposizione. È un orientamento che abbiamo seguito anche nella galleria di Montepaone dove sono sbarcati grandi esponenti della fotografia nazionale e internazionale ma anche fotografi che muovevano i loro primi passi. Per qualcuno è stato anche un fortunato trampolino di lancio”.
La manifestazione, che ha ottenuto il patrocinio gratuito del
Comune di Catanzaro, si propone di parlare della fotografia come strumento di denuncia: “La fotografia serve a dire qualcosa, possibilmente contro qualcuno. Serve per portare alla luce situazioni e problematiche che rappresentano le parti oscure della società civile, a volte nascoste e altre sotto gli occhi di tutti. L’obiettivo è quello di risvegliare le coscienze, sensibilizzare e far riflettere la collettività su tematiche sociali di varia natura, quali povertà, degrado, sfruttamento, ingiustizie e diseguaglianze sociali, l’atrocità della guerra con l’auspicio di realizzare un processo di cambiamento a favore dei più deboli e dei fragili” spiega Francesco Mazza facendo leva sulla potenza prorompente del linguaggio delle immagini. Un evento in cui non ci sarà spazio per lo spettacolarismo ma che invita alla riflessione, alla contemplazione silenziosa delle opere che come veri racconti, richiedono di essere ascoltati.
Tornando al programma della “Festa della Fotografia” (consultabile sul sito
www.cinesud.it): in apertura, il 17 maggio, è prevista la personale del fotografo Pino Bertelli intitolata “Contro la guerra – Ritratti dell’infanzia negata”. Sessanta ritratti di bambini realizzati in Africa, Medio Oriente e Chernobyl. “Un atto di accusa contro la guerra e contro la violenza brutale e depravata che attacca gli animi e i corpi degli uomini - scrive l’autore. Vorrei che le mie fotografie fossero un potente catalizzatore emozionale e che possano contribuire a evitare che una simile follia criminale possa ripetersi di nuovo”.
A seguire, il 7 giugno, sarà la volta di Francesco Malvolta con “Popoli in movimento”, immagini che documentano i flussi migratori, via terra e via mare.
Il terzo appuntamento, infine, il 24 giugno, sarà con “Nega Project – Alla ricerca della Bellezza” con gli scatti di Nino Bartuccio. Tutte le mostre saranno a ingresso libero.
La rassegna di Cine Sud sarà anche molto altro a partire dai corsi di formazione organizzati con il coinvolgimento dei più importanti brand dell’industria fotografica e di esponenti della fotografia contemporanea tra cui Massimo Siragusa e Francesco Francia.