La musica di Bob Dylan, dei Beatles e dei Rolling Stones. I versi dei poeti americani, tra cui Burroughs, Ginsberg, Corso e, in seguito, Kerouac. Un nuovo stile di vita fondato sulla rivendicazione della libertà personale contro i valori condizionanti e autodistruttivi della società consumistica, rigida, borghese. Era il cosiddetto fenomeno “beat” che a partire dalla metà degli anni Sessanta esercitò il suo fascino anche sulle giovani generazioni catanzaresi. I fermenti di quella rivoluzione spirata dall’America e la voglia di stare al passo con i tempi erano forti e trovavano spazio nei “black monday” del Teatro Masciari e nei venerdì anni sessanta dello storico locale “Rebus” con Ulisse e le ombre, gruppo musicale di successo che si faceva riconoscere per la voce graffiante del front-man Pino Ranieri, diventato un vero “testimonial” di quegli anni. È sua l’idea di raccontare quel periodo attraverso un’evocazione nostalgica nell’ambito di un evento denominato “BEATi quegli anni” che, sul finire del secolo scorso, riproponeva attraverso l’esposizione di materiale “storico” la musica, i personaggi, l’editoria, la storia e la cultura della beat generation.
Da quella suggestione nel 2005 prese forma l’idea della kermesse artistica RiVista: “L’’amico Filippo Capellupo, che allora ricopriva la carica di assessore provinciale, organizzò un meeting in pizzeria con i protagonisti di questo “movement” cittadino e annunciò la sua intenzione di trasformare quegli incontri in un appuntamento annuale, affidandone l’organizzazione a Fausto de Gregorio con la mia collaborazione artistica” spiega Pino Ranieri.
Quella che andrà in scena il prossimo 7 dicembre alle ore 20.30 sul palco dell’auditorium Casalinuovo sarà la diciannovesima edizione: “Un traguardo importante per noi organizzatori che, di anno in anno, abbiamo riproposto l’evento con l’intento di diffondere e valorizzare la musica e la cultura beat sia attraverso il coinvolgimento degli artisti locali, sia ospitando personaggi di spicco del panorama musicale anni sessanta e settanta” aggiunge Ranieri ricordando che alla storia di RiVista sono legati i nomi di numerose personalità di spicco della beat generation. Ossia quelle a cui all’interno della manifestazione è stato attribuito il “Premio Beat One”. Per citarne qualcuno: Shel Shapiro, C.A. Rossi, i Bruzi, i Reitano, “Mogol”, Gianni Dall’Aglio batterista de “I Ribelli” e di Celentano, Gian Pieretti, icona del beat, Bobby Posner, de “Rokes”, Santino Rocchetti, Pasquale Canzi de “I Nuovi Angeli”, Lucia Rango, Bruno Vastiglia de “I Bisonti”.
Quest’anno il riconoscimento verrà assegnato a Tony Turrà, batterista di Ulisse e le ombre e di Ivan Cattaneo. Il contenitore dell’evento è arricchito anche da un ulteriore premio che è intitolato al maestro Nicola Monizza, musicista catanzarese, e che dalle mani dei figli viene consegnato a uno strumentista cittadino degno di nota. Quest’anno a ritirarlo ci sarà il chitarrista Gianni Rauti.
Sullo sfondo la colorata scenografia, firmata da Pino Monterosso, in cui sono ritratti i Beatles e il pulmino Volkswagen T2, simbolo degli hippie e degli anni Sessanta, e tanta musica con le numerose voci che si alterneranno sul palco durante la serata che sarà condotta da Eugenio Nisticò e Carla Carioti, con le incursioni di Giulio e gli interventi dell’attrice Aurora La Rosa e della “valletta” Vittoria Chiarella.
Un ritorno a RiVista per alcuni dei cantanti, per altri un esordio.
Tutti saranno protagonisti della serata: Denise Barberi, Tiziana Bertuca, Bruna Bittoni, Carla Carioti, Gino Celli, Emanuele Corea, Luigi Costantino, Ilaria Farina, Maria Laura Gabini, Antonio Infusino, Maurizio Infusino, Franco Nocera, Mario Narciso, Liano Parentela, Valeria Parentela, Angela Perricelli, Irene Terranova e Vittorio Valia.
Appena calerà il sipario su questa edizione, si aprirà il cantiere organizzativo per Rivista 2024 che segnerà il ventennale della manifestazione.
(Rosita Mercatante per Area Teatro - Catanzaro Centro)