Riprendere la tradizione, reinterpretarla senza privarla del suo fascino ma neppure cadendo nella banale imitazione. Una linea guida ben precisa su cui sviluppare un format gastronomico dedicato esclusivamente al culto del “morzello”, il piatto tipico più rappresentativo della città, e delle sue varianti. Un’idea che nel dicembre del 2021 divenne realtà grazie alla caparbietà di quattro catanzaresi Tommaso Marino, Silvano Confessore, Roberto Galera e Gianluca Floris. Amici con alle spalle esperienze lavorative differenti ma accomunati dalla voglia di mettersi in gioco e di celebrare la storia culinaria di Catanzaro. Così la "Morzelleria de' barracchi" in Via Mario Greco (nota come scinduta de’ baracchi) oggi è un luogo dove si concentrano profumi, colori e sapori forti che ricalcano in toto l’identità della città. Qui è possibile gustare a pranzo e a cena la famosa pietanza a base di interiora bovina, salsa di pomodoro e peperoncino. Ad assicurare l’aroma ci pensano gli odori tradizionali, l’alloro e l’origano su tutti che sono parte integrante della preparazione dai tempi molto lunghi. Una specialità dalla spiccata personalità, un piatto povero e popolare, forte, concreto e piccante a cui, da sempre, è riconosciuta una grande funzione di aggregatore sociale.
A compiere la magia davanti ai fornelli è Tommaso Marino che ripropone la ricetta ereditata da suo padre: “È la qualità dei prodotti che determina la bontà del nostro morzello. Ogni ingrediente, dalla passata di pomodoro alla salsa di peperone, è di origine biologica e made in Calabria. La cottura richiede molte ore e tanta pazienza”. A decretare il vero successo dell’attività, a dispetto di ogni scettica previsione dei tanti conoscenti che avevano scoraggiato l’idea dei quattro soci temerari, è l’apprezzamento per questo piatto speciale da parte dei più giovani. A frequentare in maniera abituale il locale ci sono soprattutto comitive di ragazzi e studenti che al fast food preferiscono il particolare spuntino succulento. I primi avventori fanno capolino già a partire dalle ore 11: “Non c’è da stupirsi – spiega Tommaso – perché è un’abitudine consolidata dei catanzaresi consumare il morzello in mattinata. Magari in piedi e frettolosamente stando attenti a non scottarsi la lingua e a non sporcarsi (ride!)”.
La gustosa “zuppa” viene servita in pitta, un pane di origine araba a pasta morbida e di forma circolare, o al piatto, e nelle sue più conosciute varianti, il soffritto di maiale e il morzello di baccalà (solo il venerdì). In menu compaiono anche due particolari declinazioni del piatto, il morzello di cicoli, quello di pollo e per i vegetariani e non, il morzello di funghi, accanto alla proposta di antipasti a base di salumi, formaggi e sott’oli di produzione calabrese e ai contorni di verdure saltate come cicorie e rape e polpette di carne. Il tutto da accompagnare con un buon vino biologico, anch’esso di produzione calabrese, della Cantina Dell'Aera di Soveria Simeri e della Cantina Campoverde di Castrovillari, servito nelle caratteristiche brocche di ceramica di Squillace.
Nel locale, aperto tutti i giorni dalle ore 11 fino alle 15 e per la cena a partire dalle ore 19, si respira l’aria della vecchia “putica” e si avverte subito quel calore che si alimenta nel senso di appartenenza alla città e alle sue tradizioni. L’insegna “Morzelleria de’ baracchi” è incastonata in una delle vie più caratteristiche della città: “Abbiamo scelto questo rione per la nostra attività perché qui sopravvive il commercio di prossimità. Questa è la via dove trovi ogni genere di negozio dai fruttivendoli, alle macellerie, alle panetterie. Qui la gente cammina ancora a piedi e fa la spesa mantenendo un rapporto diretto con i commercianti”.
L’esperienza culinaria è accompagnata da simboli iconici del capoluogo calabrese. Nel logo della Morzelleria c’è l’immagine stilizzata del Ponte Morandi. Nella sala si è catturati dall’esposizione di opere di artisti e illustratori locali che hanno raccontato la città attraverso immagini che evocano luoghi rappresentativi, culture e tradizioni, anche culinarie - tra cui “l’illustrissimo” assume un ruolo da protagonista - di questa terra. Campeggia il barattolo del Caffè Guglielmo disegnato dalla matita di Massimo Sirelli, la carta n. 34 de “Il Mercante in fiera” di Luca Viapiana, dedicata a “U Morzeddhu”, l’illustrazione di Mista Mark scelta come immagine identificativa del locale e le grafiche colorate di deicolmicolmo tra cui spicca quella dedicata a l’O’ Rey del popolo giallorosso, Massimo Palanca, il giocatore più amato della storia di Catanzaro. Tra “santini” dell’ex bomber con i baffi, scudetti, bandiere e maglie delle Aquile, un’intera parete pitturata di giallo e di rosso si declama una vera dichiarazione d’amore alla squadra. A rimanerne attratti sono i numerosi gruppi di tifosi che fanno tappa alla Morzelleria nei pre e post partita:
“Questo quartiere vive in simbiosi con gli eventi dello Stadio Ceravolo. I tifosi prima della partita si fermano da noi per pranzare. Molti sono quelli che arrivano dai paesi limitrofi o da altre provincie. Con i risultati positivi della squadra l’afflusso è andato in crescendo al punto che la domenica i trenta posti a disposizione non sono sufficienti per far accomodare tutti i clienti. Nessuno però si scoraggia e pur di gustare il nostro morzello resta in piedi anche sulla porta”.
Il merito da riconoscere a Tommaso Marino&Co è di aver saputo valorizzare il piatto “principe” della cucina locale rispettando la tradizione e, al contempo, arricchendola e ravvivandola conferendo alla stessa maggiore potere e forza attrattiva.
Un consiglio: se ami i profumi e, soprattutto, i sapori forti non puoi rinunciare a varcare la soglia della “Morzelleria de’ baracchi”: l’esperienza che ne ricaverai sarà assolutamente unica ed irresistibile.
Rosita Mercatante per Area Teatro - Catanzaro Centro