Il n'y a plus rien (Non c’è più niente) è il titolo dell’evento in programma venerdì 14 luglio alle ore 19.00 al Museo del Rock di via Alessandro Turco. Esplicito richiamo all’album in lingua francese di Leo Ferrè, datato 1973, che preannuncia il viaggio intorno al repertorio musicale di un gigante della cultura del dopoguerra. Un artista, scomparso esattamente trent’anni fa, che con le sue composizioni e i suoi testi ha sempre dimostrato un impegno forte in nome della libertà e della pace. Non solo uno dei nomi più celebri della chanson d’Oltralpe, cultore della grande poesia francese dell’Ottocento, ma anche un personaggio punto di riferimento dell’anarchia.
L’esibizione chitarra e voce sarà dell’artista calabrese Carmine Torchia, intermezzata da momenti di dialogo a cura del direttore del Museo, Piergiorgio Caruso. Un modo per far conoscere e approfondire il suo percorso artistico e che, inoltre, metterà a fuoco il lavoro della traduzione in musica, le scelte musicali, le tematiche che riflettono il pensiero dall’ampio respiro libertario.
Tra i brani proposti ci saranno anche quelli più conosciuti come La solitudine e Gli anarchici. Altri invece come La Speranza e L’Oppressione saranno proposti al pubblico per la prima volta in una lingua diversa da quella della versione originale.
Torchia riconosce in Ferrè l’aura del grande maestro, figura a cui si sente legato da una sorta di affinità ideologica e artistica: “Superata la prima fase artistica contrassegnata dalla musica rock, mi sono avvicinato al genere cantautorale partendo dallo studio dei maggiori rappresentanti italiani fino a risalire ai loro riferimenti stranieri. Nel filone francese ho scoperto Leo Ferrè e da allora mi sono immerso nella scoperta della sua vasta produzione”.
Rimasto ammaliato da questa personalità artistica, Torchia ha indirizzato la sua attività all’analisi e alla traduzione di alcune canzoni che mai prima avevano avuto una versione in lingua italiana, fino alla realizzazione di un progetto discografico “Non c’è più niente” che vedrà la luce in autunno, contenente 13 brani.
Una dimostrazione concreta dell’interesse per Ferrè che aveva visto il preludio nel disco “Affetti con note a margine” pubblicato nel 2015 in cui era stata inserita la cover del brano “Il tuo stile”. E poi anche nel 2018 con la proposta di un testo inedito messo in musica per l’occasione.
È la complessità artistica di Ferrè ad esercitare un grande fascino sull’artista calabrese: “In lui coesistono diverse figure: il poeta, il musicista, il compositore, l’anarchico. Tutte anime che mi interessano perché rispecchiano la mia propensione ad esprimermi attraverso diversi e svariati linguaggi. C’è un punto di contatto anche sui contenuti in quanto condivido le sue idee di libertario”.
Carmine Torchia è un artista poliedrico che nella sua carriera si è ritagliato un posto di prestigio tra musica e teatro in lungo e in largo per l’Italia: “Per lavoro ho vissuto in grandi città fuori dai confini regionali. La mia appartenenza a questa terra è un fatto mentale. Ovunque mi trovo ho sempre ben presente la Calabria come sfondo delle storie che racconto. Tendo a vivere la distanza geografica non con un sentimento di nostalgia ma come una possibilità di tornare e di vivere i paesaggi della mia terra, che non sono solo naturali ma anche umani. Non piango per essere lontano da qui, ma vivo con gioia ogni mio ritorno”.
Rosita Mercatante per Area Teatro - Catanzaro Centro