Quella della rigenerazione urbana è una sfida tutta da giocare. Per la città di Catanzaro, come per tutti i centri calabresi. L’obiettivo è quello di rendere i luoghi più “abitabili”, più belli, più moderni, più funzionali e, di conseguenza, di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Un’approfondita riflessione sull’argomento è stata al centro dell’incontro-dibattito promosso dall’amministrazione comunale – settore Pianificazione del territorio – in collaborazione con l’I.N.U. (Istituto Nazionale di Urbanistica) sezione Calabria rappresentato dal Presidente Domenico Passerelli: “Questa iniziativa – ha spiegato – è la testimonianza di un percorso avviato da anni per stimolare la comunità ad una diversa cultura urbanistica che sappia guardare alla rigenerazione urbana e ambientale con una visione nuova rispetto al passato, considerato che le esigenze sono differenti. Il territorio esprime un bisogno di regole diverse rispetto al passato. Gli strumenti tradizionali che abbiamo ereditato dall’urbanistica del secolo scorso non sono più adeguati a controllare e gestire le trasformazioni urbane del territorio. Trasformazioni di natura ambientale, sociale ed economica”.
L’esigenza è di (ri)partire da regole ben precise, ancora però in via di definizione. Perché quelle esistenti, indicate dalla legge regionale n° 25 del 2022, sono in parte incostituzionali e sulle prospettive di modifica della norma, in Consiglio regionale c’è la proposta di legge n° 127 in discussione dal novembre scorso. In questa fase sarà fondamentale l’apporto di figure specializzate: “Si sta legiferando meglio – ha aggiunto Passerelli - coinvolgendo di più gli stakeholders, gli ordini professionali e le figure specializzate che possono dare un qualificato contributo rilevante in questo percorso. Sono dell’opinione che anche la comunità e i cittadini devono tornare ad occupare un ruolo centrale nella pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. Positivo è poter prevedere l’intervento dei tecnici e di figure professionali, studiosi che sono attenti osservatori delle dinamiche urbane e territoriali nel processo di trasformazione di questa norma. Per muovere le nuove proposte bisogna interrogarsi sugli effetti della legge precedente ossia se ha saputo dare risposte alle esigenze in relazione all’ambiente, ai servizi ecosistemici e alla necessità di recuperare le risorse endogene del territorio. Se ha creato le condizioni di ecosostenibilità dei quartieri. A noi sembra di no. Il riferimento di questa legge è quasi sempre all’edilizia individuale.
Altro passaggio critico è sull’assoluta mancanza di un rapporto sinergico tra questa legge e il piano strutturale comunale che non è più il piano regolatore generale prima del 2002”.
Il docente Passerelli si è poi soffermato sulla questione del “Consumo zero” del territorio: “È attraverso il processo di rigenerare che si può arrivare al consumo di suolo zero. È un punto di arrivo e non di partenza. Serve recuperare le capacità delle risorse endogene del territorio e le capacità socio economiche che questo esprime
Più del 75% del territorio è consumato. Bisogna dedicarsi in termini produttivi attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente”.
Sull’utilità del super bonus per la riqualificazione degli edifici: “È servito ad alimentare la produttività e le risorse occupazionali nel Mezzogiorno d’Italia e anche a qualificare il patrimonio edilizio del nostro territorio regionale”.
Un incontro che, superando i limiti dell’appartenenza politica, ha registrato la partecipazione di assessori e amministratori di Cosenza, Vibo e Crotone, delle professioni con i presidenti e componenti degli ordini degli architetti e ingegneri, costruttori, delle associazioni (Terzo settore, e Unicef), della politica, delle istituzioni, con la compresenza dell’attuale presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e del senatore Nicola Irto. Quest’ultimo nel suo intervento ha rimarcato a gran voce l’impellente la necessità di pervenire presto a un quadro normativo certo, più snello che possa permettere alle pubbliche amministrazioni di agire con sufficiente agilità e sicurezza: “Il vecchio paradigma sugli strumenti urbanistici è oramai superato. Bisogna seguire il nuovo modo di vivere gli spazi dettati anche dal Covid. La stratificazione normativa ha solamente complicato la vita agli amministratori, dirigenti pubblici, operatori privati, professionisti e cittadini che non hanno dei riferimenti nella pratica quotidiana”. Da parte della vicesindaca Giusy Iemma, con delega all’Urbanistica e principale promotrice del convegno la sollecitazione alla pianificazione: “le regole certe servono per andare contro il libero arbitrio. Per garantire sicurezza, giustizia e legalità”.