“NEL CUORE DELLA CITTÀ”, IL LIBRO DI ANTONELLA ALETTA CHE GUARDA AL FUTURO DI CATANZARO E DEL SUO CENTRO STORICO
“Nel cuore della città” è il libro della professoressa Antonella Aletta docente di Storia e Filosofia del Liceo Scientifico "Luigi Siciliani" e direttrice della Fondazione Città Solidale onlus, uscito nel maggio scorso e oggetto di un dibattito nella Sala Convegni del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese nell’ambito degli incontri dell’Autunno 2019 di Gutenberg Calabria, il progetto ideato da Armando Vitale, preside del Liceo classico Pasquale Galluppi di Catanzaro dal 1993 al 2012 e oggi presidente dell’Associazione Gutenberg Calabria, che dal 2003 promuove laboratori di lettura critica dei libri che ogni anno affrontano un tema diverso, selezionando i contributi editoriali più attuali e qualificati. Un progetto che coinvolge docenti e studenti delle scuole calabresi in una rete di iniziative, estese a tutta la cittadinanza, con l’obiettivo di stimolare il gusto per la lettura e rafforzare il ruolo della scuola come luogo insostituibile di formazione del spirito critico delle nuove generazioni.
Proprio in questa direzione si muove il lavoro editoriale di Antonella Aletta che, partendo dalla comparazione tra dati quantitativi e qualitativi su alcuni dei principali indicatori che si riferiscono alle aree tematiche che descrivono criticità e opportunità della città, come sottolineato nella sua introduzione da Anna Leporati Serrao, referente dell’Associazione Gutenberg Calabria, mostra la differenza tra la reale presenza di alcuni fenomeni e la percezione che di essi hanno i cittadini, avvalorando la tesi di un’influenza, a volte negativa, della percezione sullo sviluppo dei fenomeni stessi. Il libro vuole essere uno strumento di Ricerca-Azione, ovvero offrire un metodo per raggiungere un cambiamento, un’emancipazione, attraverso le persone che sono oggetto della ricerca stessa, ha affermato Anna Leporati Serrao. Un’obiettivo che si rende possibile grazie al lavoro condotto dai volontari del comitato scientifico della Fondazione Città Solidale, che hanno raccolto circa 170 interviste, attraverso un’indagine trasversale che ha coinvolto cittadini negli ambiti più svariati del contesto cittadino, su tematiche di interesse pubblico, come lo spopolamento, l’emigrazione, l’immigrazione, la povertà, le criticità e le opportunità di valorizzazione del centro storico cittadino e di quei quartieri compresi nell’area che da Piazza Roma si estende fino a Piazza Matteotti, che fino agli anni ‘50 sono stati il vero cuore della città prima dell’edificazione e lo sviluppo delle altre aree urbane.
L’analisi scientifica quantitativa, prendendo in esame alcuni indicatori e i relativi dati raccolti dagli istituti di ricerca e statistici italiani come l’Istat, affiancata all’analisi qualitativa, che offre uno spaccato della visione comune in relazione ai fenomeni citati, rappresenta lo strumento per mettere un punto fermo sul presente della nostra città e orientare al meglio le scelte future, come ha affermato nel suo intervento l’architetto e docente Francesca Ferraro che, citando l’intervento contenuto nella premessa del libro, scritta da Mons. Vincenzo Bertolone, che descrive la problematica dello spopolamento cittadino in seguito allo spostamento del centro direzionale regionale e dell’Università nelle nuove aree di sviluppo urbano, ha infine auspicato che si possa ormai dire stop all’edificazione, concentrandosi sulla rigenerazione delle aree urbanistiche impoverite da tali fenomeni, facendo leva sul presidio umano, sociale e culturale che rappresenta il punto di forza del territorio.
Elena Bova, presidente di Italia Nostra Catanzaro, il movimento che ha come missione la tutela dei valori storico artistici, ha detto che questo libro desta molto interesse poiché fa riflettere sull’importanza di assecondare la natura della città, che per ragioni geografiche e per le criticità che riguardano lo sviluppo urbano non pianificato che ha stravolto i tratti identitari di città fondata su un unico centro, rendendo sempre più difficile la mobilità tra le varie aree urbane, deve puntare a rendere attrattivo il centro storico, essendo, citando Gissing, una città che trova nella sua struttura monocentrica la sua naturale vocazione.
Armando Vitale, presidente di Gutenberg Calabria, nel suo intervento ha dato al libro il merito di definire il presente della città e il modo di sentire la città oggi, che diventa traslucido mettendo in ordine i sentimenti collettivi e apre qualche spiraglio per orientarsi verso un miglioramento. Ciò può avvenire, secondo Vitale, esercitando il ruolo fondamentale della cittadinanza attiva che, indagando i problemi e ponendosi domande, deve proporre una mobilitazione che incida sulle scelte delle istituzioni. Si tratta di una ricerca che guarda agli aspetti qualitativi per promuovere un benessere equo e sostenibile che punta a valorizzare la capacità di convivere e stare insieme agli altri e agli stranieri, di cui nel libro si mostra la benevola propensione della nostra città e dei cittadini, incidendo piuttosto su alcune piaghe che riguardano lo spopolamento e l’invecchiamento della città, che mostrano quanto sia importante puntare a creare opportunità di inserimento e radicamento dopo l’esperienza universitaria per i giovani che rappresentano l’energia vitale di rigenerazione di tutto il tessuto sociale. Tuttavia, quello che emerge nonostante si debba puntare a migliorare in diversi settori, è “un’immagine di una città che ci fa respirare e ci fa dire non tutto è perduto” e, secondo Vitale, bisogna ripartire da azioni che promuovano il benessere dello spirito e della mente, che facciano in modo di creare meno violenza e diminuire le condizioni di disagio giovanile. Ciò è possibile promuovendo la cultura e la lettura, che ha il potere di stimolare in maniera costruttiva la voglia di frequentare cinema, teatri e altri contenitori culturali, incoraggiando azioni soprattutto sulle biblioteche cittadine, scarsamente utilizzate, che devono diventare le ‘piazze del sapere’ della città. Infine, ha lanciato un appello a tutte le realtà culturali cittadine affinché si crei una sinergia in grado di produrre un grande programma per rilanciare i polmoni culturali di questa città e stimolare le istituzioni a investire su di esso, riunendo le forze su un unico progetto, come potrebbe essere il Gutenberg, che potrebbe diventare l’iniziativa di tutte le associazioni che fanno cultura in questa città e da cui muovere uno sviluppo in altre direzioni come hanno fatto altre città italiane, che hanno creato progetti e iniziative culturali che hanno reso attrattivo il loro centro.
La professoressa Aletta, che ha preso per ultima la parola, ha raccontato di questa prima esperienza editoriale, che è partita da un’idea maturata nell’esperienza della Fondazione Città Solidale, guidata da Don Piero Puglisi, con cui collabora da 1999 e che si occupa principalmente di stimolare la solidarietà, promuovendo progetti di accoglienza per persone in difficoltà in strutture residenziali pressoché uniche in Calabria, in cui trovano spazio famiglie senza dimora, italiane e straniere. Da qui è nata la voglia di indagare come è fatta la città e come la percepiscono i cittadini, mostrando discrepanza su alcune tematiche come l’immigrazione e la criminalità che vengono spesso ingigantite, come avviene a livello nazionale, rispetto ai dati quantitativi. Antonella Aletta ha sottolineato come nel capitolo che affronta le opportunità e le criticità sia stato molto più facile ricevere dalle persone un punto di vista negativo, piuttosto che delle reali soluzioni e direzioni su cui orientarsi. E, tirando le somme, ha affermato che la città potrebbe risollevarsi puntando sulle sue naturali vocazioni, che non sono certamente quelle industriali ma sicuramente quelle umane, lanciando la possibilità di trovare un punto di incontro tra il mondo del del terzo settore e quello del profit che potrebbe produrre delle esperienze interessanti di sviluppo umano, culturale e anche economico della città.