Sta piovendo e la telefonata con Ivan Colacino per parlare del doppio appuntamento di giovedì 6 e venerdì 7 aprile al Cinema Teatro Comunale Catanzaro, non può che iniziare con un riferimento alle mitiche allerte “metea” e all’ex sindaco Abramo. Lunedì c’è stata la prima chiusura delle scuole per maltempo dell’era Fiorita, ma «Ancora ne deve mangiare tante per arrivare ad Abramo», afferma ridendo. Con l’ex sindaco «non c’è un grandissimo rapporto, certo, ma mi riempie sempre di complimenti, ogni volta che lo incontro e mi fa molto piacere. La mia è un tipo di satira leggera – spiega - che però ti permette di dare una notizia e di far vedere alcune persone in un’altra ottica, lui tra l’altro è molto alla mano».
Tornando allo spettacolo, sarà il «quattordicesimo sold out al Comunale, in tutto abbiamo fatto una ventina di date con “U figghju & Colacino”, tra la versione vecchia e quella nuova»; in scena il rapporto tra padre e figlio, ma anche «satira, catanzarese e nazionale. È il varietà di una volta con la musica dal vivo. Mancherà solo il balletto, ma è perché non è proprio cosa nostra».
Il successo di “U figghju & Colacino” è grazie al pubblico che ne mette due insieme: «Io e mio padre abbiamo target diversi – conferma Ivan -, in questo modo a teatro c’è il bambino con la maglietta “allara” ma anche l’anziano che a fine spettacolo mi dice che mio padre è più bravo di me». E lui è d’accordo: «Nonostante lo conosca come le mie tasche – spiega riferito al padre -, attraverso le repliche e il vederlo recitare da vicino, mi ha sorpreso: per la capacità nel trasformarsi da papà in attore, lo capisci già dallo sguardo. È una cosa che mi ha impressionato notevolmente nei primi spettacoli, è una capacità che gli riconosco. Io vengo dalla musica, non ho la faccia tosta di spacciarmi per attore o cabarettista, come dice qualcuno, ma ho un tipo di comicità che è complementare rispetto alla sua, più istituzionale e molto più teatrale. Io vengo dai social, è un mondo differente».
Lo spettacolo coinvolgerà anche il pubblico: «Senza spoilerare troppo possiamo dire che, sulla scia del tormentone di questa estate, quando dicevamo le parole in italiano e nella versione dialettale, questa volta i presenti potranno interagire con l’intelligenza artificiale catanzarese». Qui il racconto si ferma perché Ivan ride come un matto: «So come mio padre si presenterà sul palco, sarà esilarante, ogni sera lo migliora e fa ridere anche me, vedrete».
Ci sono persone che arrivano anche dalle altre province, per vederli: «C’è stato uno spettatore del Crotonese che mi ha detto di aver fatto 200 chilometri tra andata e ritorno. Questi sono attestati di stima che fa sempre piacere ricevere, anche se, lo ammetto, io non farei mai 100 chilometri per venirmi a vedere».
Alla luce delle numerose repliche – e presto potrebbe esserci qualche novità anche fuori regione -, e degli altrettanto numerosi sold out, se lo aspettavano un simile riscontro da parte del pubblico? «No. Avevamo organizzato una sola data ad aprile 2020 poi è scoppiata la pandemia e hanno chiuso tutto. Quando hanno riaperto con la capienza ridotta, ci siamo fatti un calcolo e abbiamo optato per tre date. Nel frattempo hanno riaperto a capienza totale e abbiamo riempito tutte e tre quelle date. Il problema è che adesso aumentano anche le aspettative nei nostri confronti. Certo, il risultato non dipende da quante persone hai davanti o da quanto sei bravo, però questi numeri ti obbligano sicuramente a fare sempre meglio».
(Multi Cunti per Area Teatro - Catanzaro Centro)