A pochi giorni di distanza dal 25 marzo, che gli studiosi riconoscono come data di inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, anche Catanzaro e il suo Comitato Dante Alighieri Catanzaro si uniscono alle celebrazioni del genio di Dante che si svolgono ogni anno in tutta Italia e nel mondo per il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro Dario Franceschini. Il Comitato di Catanzaro ha scelto di celebrare l’appuntamento con la memoria dell’opera del Sommo Poeta ricordando la figura di Gregorio di Siena, sacerdote liberale nato a Montepaone nel 1812, personalità di spicco dell’ambiente culturale calabrese e autore di diversi studi intorno al poema dantesco. 

La presidente del Comitato Dante Alighieri di Catanzaro, Teresa Rizzo, ha aperto l’incontro che si è svolto nella sala conferenze del Museo Storico Militare del Parco della Biodiversità Mediterranea, con i saluti del vicesindaco di Montepaone Salvatore Tuccio, del sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e dell’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi. La presidente Rizzo ha sottolineato l’importanza di questa giornata che restituisce la misura dell’universalità e del profondo umanesimo racchiuso nella grande eredità che Dante ci ha lasciato attraverso la sua opera maggiore. Prima di dare il via all’incontro, Teresa Rizzo ha voluto rivolgere un omaggio agli studenti del Liceo Scientifico “Luigi Siciliani” presenti all’incontro regalando loro l’ultimo libro dell’avvocato Piervincenzo Gigliotti, “Aria d’Estate”, presentato nei mesi scorsi nel corso di un’iniziativa del Comitato Dante Alighieri. 

Al tavolo dei relatori, moderati dalla docente e conduttrice radiofonica Elisa Chiriano, Massimiliano Cappuccino, referente de L’Occhio del Pavone, l’associazione che si occupa di progetti di studio, di ricerca e di archiviazione per la conservazione della storia di Montepaone, accanto a Raiomonda Bruno, docente del Liceo Scientifico “Luigi Siciliani” e socia del Comitato Dante Alighieri che ha introdotto la relazione dell’architetto Oreste Sergi Pirrò, discendente di Gregorio di Siena. La professoressa Bruno ha offerto uno spaccato del momento storico in cui Gregorio Di Siena compie i suoi passi nello studio di Dante, il Risorgimento, e i suoi legami con il pensiero di altre illustri personalità calabresi come Tommaso Campanella e Gioacchino da Fiore i cui riferimenti si ritrovano nei numerosi scritti di Gregorio di Siena. L’architetto Sergi Pirrò si è detto emozionato di parlare della grandezza di un montepaonese che viene apprezzato ancora oggi per il suo grande contributo alla lettura dell’opera dantesca.

Ricordando i suoi forti legami con l’ambiente culturale catanzarese dell’epoca, l’arch. Sergi si è soffermato sulla storia della famiglia di Gregorio di Siena, discendente da uno dei ceppi dei consoli della seta, in cui cresce questo personaggio nato a Montepaone e trasferitosi a Napoli, che dopo aver scelto la via del sacerdozio vive il resto della vita dedito agli studi e all’insegnamento. Le informazioni che abbiamo su Gregorio di Siena si ritrovano in manoscritti inediti e altri documenti conservati nell’archivio privato della famiglia Pirrò che sono diventati oggetto di studio da parte dell’arch. Sergi, il quale è riuscito così a ricostruire la storia in cui si intreccia la storia locale con quella unitaria e letteraria italiana. Gregorio di Siena fu, infatti, non solo studioso di Dante, di Alessandro Manzoni, autore di componimenti di natura politico-religiosa, elogi funebri, biografie e altri scritti, ma anche una figura di spicco del cattolicesimo liberale, anche se il fulcro centrale della sua vita fu l’insegnamento, rivolto soprattutto alle classi più povere, facendosi promotore di scuole serali rivolte ai meno abbienti nella città di Napoli.  

(Multi Cunti per Area Teatro - Catanzaro Centro)