IN SCENA AL CASALINUOVO IL TEATRO DI CALABRIA CON L’ULTIMA REPLICA DI “ANTIGONE” CHE CHIUDE LA RASSEGNA GRAECALIS 2019
Dal Chiostro del San Giovanni, palcoscenico estivo dell’eroina della tragedia greca, straordinariamente interpretata dal cast del Teatro di Calabria “Aroldo Tieri” su riduzione dell’opera di Sofocle affidata al prof. Luigi La Rosa, con i costumi ideati e realizzati dal Maestro Aldo Conforto, è andata in scena all’auditorium Casalinuovo l’ultima replica di “Antigone” che chiude definitivamente la stagione 2019 della rassegna “Graecalis”, giunta alla sesta edizione, che ha visto in questi anni il Tdc impegnato in alcune delle massime espressioni della tragediografia classica.
A dominare la storia della giovane Antigone, interpretata da Mariarita Albanese, quei principi universali, sempre attuali, che risuonano in tutta la loro forza nelle parole della protagonista di una delle tragedie greche più rappresentate nella storia, che afferma la supremazia dei dettami del cuore sulle leggi umane e su quelle che vengono affermate dallo stato di diritto.
Figlia di Edipo, che nell’etimologia del suo nome si pone già come colei che è nata in contrasto allo status imposto dalle leggi dello stato, incarnato da Creonte, l’allora re di Tebe, interpretato da Paolo Formoso, Antigone decide comunque di dare degna sepoltura al fratello Polinice, considerato un traditore, pur sapendo di andare incontro all’ira del sovrano, e sceglie di affermare il suo amore di sorella appellandosi a quelle leggi non scritte, eterne, che sono quelle che provengono dagli dei, quelle leggi che impongono pietà per i morti. La figura dell’indovino Tiresia, interpretato da Aldo Conforto, e le suppliche del coro prospettano al re, che non cede neanche di fronte all’intercessione del figlio Emone, fidanzato di Antigone, interpretato da Bunty Andrea Giudice, la fine infausta del regno a causa della collera degli dei di fronte all’arroganza della sua manifestazione del potere. Ma quando il re si persuade e decide di dare gli onori funebri a Polinice, Antigone si è già tolta la vita, e insieme a lei anche il figlio Emone e la moglie Euridice si suicidano, lasciando Creonte solo con il suo dolore. La narrazione di questi tragici eventi, nelle parole del nunzio interpretato da Salvatore Venuto, sono echeggiati nell’auditorium Casalinuovo, e il cast, tra cui anche Franco Carlis, Anna Maria Corea, Alessandra Macchioni, Paolo Rotundo, Fausto Talletti e Valerio Ursino, si è inchinato davanti ad un pubblico attento e caloroso che ha celebrato la grande performance del Teatro di Calabria.
Sul palco alla fine dello spettacolo la presidente del Teatro di Calabria, Anna Melania Corrado, manifestando la commozione che, ha detto, rimane sempre la stessa, come se fosse la prima volta, di fronte alle storie portate in scena sempre con la stessa intensità dal suo Teatro di Calabria, ha annunciato che la prossima stagione di Graecalis sarà itinerante, toccando tutta la Calabria ed ha dato appuntamento al pubblico con la rassegna di “Poiesis”, dedicata invece ai reading dei grandi classici della letteratura.