Sono state le melodie di Rachmaninov a chiudere l’apprezzato concerto di venerdì sera a cura degli Amici della Musica di Catanzaro. Appuntamento della fortunata stagione concertistica del sodalizio presieduto da Daniela Faccio, inserito nell’ambito del circuito targato AMA Calabria, in programma c’era l’eccezionale duo formato da Vito Paternoster al violoncello e Pierluigi Camicia al pianoforte.
Enfant prodige, segnalato da Nino Rota, Vito Paternoster è uno tra i maggiori virtuosi del violoncello in Italia, già solista dell’Orchestra sinfonica della Rai di Roma, componente per circa quarant’anni del famoso complesso I Musici di Roma, compositore raffinato e artefice di prime esecuzioni assolute di grandi autori contemporanei come lo stesso Rota, Mainardi, Gervasio, Colusso. Camicia, dal canto suo, ha all’attivo numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Busoni, lo Chopin, ed è stato direttore del Conservatorio Schipa di Lecce, nominato per “meritata fama” dal Ministro dell’Università, attivissimo in formazioni cameristiche oltre che come solista.
Con due protagonisti di siffatta levatura, le aspettative riposte nell’incontro di venerdì a Palazzo de Nobili, erano tante. E non sono state affatto disattese. Il programma si preannunciava anche piuttosto sostanzioso: dalla Romanza senza parole op.109 di Mendelssohn Bartholdy, passando per la Sonata op. 102 di Beethoven e l’aria “Oh tu bell’astro” dal “Tannhauser” di Wagner, i numerosi presenti nella Sala concerti del Comune di Catanzaro, hanno potuto apprezzare anche una selezione insolita, ma interessante e ben presentata.
Prima di tutto i Tre quadretti da una Esposizione del tedesco Georg Goltermann - «Possono sembrare semplici – ha detto Paternoster -, ma in realtà offrono degli spunti davvero interessanti» -, poi un omaggio a Nino Rota, che entrambi i musicisti hanno conosciuto – anche Camicia è stato segnalato dal compositore milanese per la cattedra in Pianoforte principale al Conservatorio Piccinni di Bari, all’età di soli 21 anni -, con una trascrizione per violoncello e pianoforte dei più noti brani dello sceneggiato “Gianburrasca”, dal titolo “Giannino Stoppani suite”, per un’operazione semi nostalgica che è stata capace di emozionare i tanti presenti, ad oltre sessant’anni dalla loro scrittura.
In chiusura, come si diceva, la scelta è ricaduta su Rachmaninov, nella ricorrenza del 150° anniversario dalla nascita: dell’immenso compositore russo, i due musicisti hanno eseguito il Vocalise op.34 e la Danse orientale.
(Multi Cunti per Area Teatro - Catanzaro Centro)