Come deve essere stato per Adamo ed Eva conoscersi, scoprire il mondo che li circondava, avere due figli, invecchiare e poi morire? Se lo era chiesto Mark Twain nel suo “Diario di Adamo ed Eva” e se lo è chiesto Francesco Branchetti nella sua versione teatrale del testo, fatto di umorismo e romanticismo allo stesso tempo, con traduzione di Maura Pettorruso, andato in scena giovedì sera al Teatro Comunale per la Stagione organizzata da AMA Calabria.
L’impostazione data da Branchetti è stata quella di un recital mimato: sul palcoscenico, con il supporto di leggii scenografici e le musiche di Pino Cangialosi, lo stesso regista era affiancato da Corinne Clery.
Ai due attori era affidato il compito di dare letteralmente voce al primo uomo e alla prima donna, freschi freschi della Creazione: di fronte a loro, con una scenografia essenziale, composta da due soli alberelli, c’erano due mimi, Giorgia Battistoni e Mario Biondino, che davano corpo - mai definizione più azzeccata - a quanto letto dagli altri protagonisti.
Corinne Clery è stata Eva, con tutte le sue fragilità, ma anche con la voglia di scoprire il mondo, di dare a ogni cosa un nome, con l’entusiasmo di un bambino che vede ciò che lo circonda per la prima volta.
Il romanticismo e la ricerca di emozioni – che la spinge anche a prendere la fatidica mela dall’albero – di Eva, fanno da contraltare alla rudezza di Adamo, con la voce di Branchetti. Biondino era infatti un primo uomo quasi appena uscito dalle caverne, basico, legato ai bisogni naturali più che a quelli spirituali: così come accade anche oggi, spetta al lato femminile della coppia risvegliare quella sfera emotiva che può mettere entrambi realmente a confronto.
Con la sottile ironia del grande autore statunitense, perfettamente riportata sul palcoscenico del Teatro Comunale, i quattro interpreti hanno saputo anche divertire, mettendo in risalto le sostanziali differenze tra uomo e donna, attraverso quelle «ansie, paure, malesseri, malinconie, gioie, curiosità, attrazioni, dolori, solitudini e sentimenti» che lo stesso Branchetti ha avuto modo di sottolineare nelle note di regia dello spettacolo.
In chiusura, lunghi sono stati gli applausi rivolti ai protagonisti della serata, con un occhio di riguardo per Corinne Clery, da parte di un pubblico particolarmente numeroso, che ha sfidato il freddo gelido di una perfetta serata di pieno inverno.
(Carmen Loiacono/Multi Cunti per Area Teatro - Catanzaro Centro)