C’era grande attesa in città per il primo spettacolo di prosa di questa stagione del Teatro Politeama. Gli spettatori catanzaresi non si sono infatti lasciati attendere e hanno riempito festosi poltrone e palchetti per “Mine vaganti”, la versione teatrale del celebre film di Ferzan Ozpetek. Protagonisti in scena c’erano Francesco Pannofino e Iaia Forte, nei panni dei genitori di Tommaso, il protagonista che decide di tornare nella sua famiglia “tradizionale” per fare coming out, interpretato da Erik Tonelli, qui al suo debutto nella parte. A completare il quintetto dei ruoli principali c’erano anche Carmine Recano come Antonio il fratello maggiore di Tommaso che lo anticipa nella dichiarazione shock ai genitori, e Simona Marchini nei panni della nonna, una delle “mine vaganti” del titolo.
Lo spettacolo ha ripercorso per grandi linee la pellicola, riproponendo anche alcune delle battute più famose - come “Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre” che la nonna dice ad Alba, oppure “Ma tuo figlio si sposa con Caterina “spiaggia libera”? Sai perché la chiamavano spiaggia libera? Perché dicevano che tutti passavano e ci ficcavano l’ombrellone” della madre di Tommaso a una delle pettegole del paese, o ancora “Se uno fa sempre quello che gli chiedono gli altri non vale la pena di vivere” -, ma soprattutto ha fatto leva anche nella sua versione teatrale sulla forte ironia presente in tutto il film. La famiglia Cantone non è più in provincia di Lecce, ma nel Napoletano, dove lo scandalo per un figlio che si dichiara omosessuale, nell’opinione degli autori, è tale da creare subbuglio in tutto il paese: con molti tratti comici, lo spettacolo prosegue nella direzione dell’accettazione dell’altro e dell’amore sincero, trattando ogni argomento, anche il suicidio con una levità voluta e mai di poco gusto.
Il pubblico ha riso e si è divertito tanto, pur conoscendo già la trama – il film continua da oltre dieci anni a questa parte a macinare ancora consensi, negli ultimi periodi ne è stata fatta anche una serie televisiva -, identificando in Pannofino e nella sua naturale inclinazione alla farsa un elemento chiave della riuscita dello spettacolo, così come una freccia all’arco di Ozpetek è stata la certezza della capacità attoriale di Simona Marchini, una signora attrice sempre a suo agio in ogni parte. A chiudere la serata, ieri, c’è stata una bella e lunga ovazione, con il numeroso parterre in piedi a omaggiare entusiasta l’intero cast.