Sono stati oltre una quindicina i bambini e ragazzini che hanno risposto affermativamente all’appello di RaccontArti, il Festival Arti e Mestieri in svolgimento nei locali dell’ex Stac. Per la vigilia dell’Epifania, infatti, la prima edizione di RaccontArti ha proposto la Fabbrica di cioccolato: una laboratorio pensato per i più piccoli proprio alla scoperta della lavorazione delle deliziose praline e tavolette.
Dopo il racconto della celebre storia della Fabbrica di cioccolato di Willy Wonka, portata al cinema in più riprese e tratta dal romanzo di Roald Dahl, a cura della libraia Paola Tigani Savaa, i piccoli cioccolatieri in erba sono stati completamente assorbiti da ciotole, termometri, pennelli, colori e asciugacapelli – sì, anche quelli -, nel laboratorio condotto dalla maître chocolatier – lei per davvero -, Giuliana Paonessa, che pure espone nei locali dell’ex Stac delle vere e proprio golosità di opere d’arte, glassate, dai colori sfavillanti.
Tutti i partecipanti, armati di zuccherini coloratissimi, “marise” e formine, hanno creato da soli – o quasi – i loro cioccolatini, imparando a misurare la temperatura del cioccolato, a renderlo nuovamente più o meno modellabile con l’aiuto di un semplice asciugacapelli, e capire come colorarlo, soprattutto quello comunemente noto come cioccolato bianco, che è in realtà una pasta di burro di cacao. Dotata di tantissima pazienza e un sorriso caloroso, Giuliana Paonessa ha saputo coinvolgere il suo parterre anche nella conoscenza, seppure appena accennata, di tecniche quali quella di “insemina”, una sorta di inseminazione con cioccolato stesso a scaglie.
Affiancata dalla sua assistente, Giuliana Paonessa ha anche mostrato, all’inizio del laboratorio, il procedimento del temperaggio del cioccolato, passaggio obbligato della sua lavorazione: dopo averlo sciolto con l’aiuto di un microonde, la maestra ha mostrato la grande manualità necessaria per portarlo alla temperatura adatta, su di un piano di lavoro di acciaio, per poter essere lavorato finalmente in tavoletta o pralina che si voglia.
Inutile dire che in mezzo a tutto quel profumo appetitoso, qualcuno ha ceduto anche alla tentazione di assaggiarlo pure, quel cioccolato fuso, ma la soddisfazione dei più bravi – tutti -, è stata quella di potere portare a casa le proprie creazioni, decorate a loro piacimento, di sicuro buonissime.