La seconda giornata di Primavera Dei Teatri a Catanzaro è quella delle due protagoniste Marina Otero e Renata Carvalho, rispettivamente in scena con “Love me” e “Transpophagic manifest”.
Otero ha presentato a Catanzaro il nuovo atto di un progetto sulla propria vita, “Remember to live”, che ne segue l’evoluzione nel corso degli anni e si concluderà con la sua morte: sul palcoscenico del Teatro Politeama Mario Foglietti la performer argentina ha stupito i numerosi presenti rimanendo per oltre 40 minuti seduta su uno sgabello, mentre la sua storia si dipanava ben raccontata proiettata sullo sfondo.
La sua vicenda umana fatta di violenza, subita e provocata, ha senza dubbio coinvolto il pubblico, incuriosito dalla proposta e sicuramente messo a dura prova di pazienza perché di fatto non succedeva nulla. In realtà la performance è letteralmente esplosa nel finale: Marina Otero si è completamente spogliata lasciandosi andare in ballo scatenato su una canzone anche questa, come spiegato, nata da un artista che si è amaramente confrontato con la violenza. E’ stata una danza liberatoria, la sua, nella piena consapevolezza e accettazione del suo corpo, espressione pura del proprio essere: ma la rabbia, che fine ha fatto? E’ uscita fuori anche quella, trovando nello stesso ballo che prima era gioia la sua valvola di sfogo: lei che “maschera” nella vita di tutti i giorni il suo istinto violento, una maschera l’ha proprio indossata per fare uscire un essere primitivo, capace di emettere solo suoni gutturali, ma che è comunque sempre parte di sé.
Di tutt’altra pasta il “manifesto transpofagico” di Renata Carvalho. Sul palcoscenico del Cinema Teatro Comunale Catanzaro, l’attrice ha raccontato la corporeità delle persone trans, con tutto ciò che comporta: anche lei senza vestiti – mentre campeggiava ovunque la scritta “travesti – travestito” -, ha raccontato la sua storia personale, in realtà comune a tante altre, e portato se stessa in tutto e per tutto in scena. Si è anche messa a disposizione, con l’aiuto di una interprete al suo fianco, per rispondere a ogni tipo di curiosità sollevata dal pubblico, scendendo, quasi del tutto nuda, fra le poltrone.
Con rara eleganza, Renata Carvalho si è infine spogliata totalmente per donarsi completamente al pubblico, in una sorta, anche qui, di liberazione finale.
Applausi lunghissimi per lei, forse mai abbastanza.