Primavera Dei Teatri arriva a Catanzaro, e lo fa con una nuova sezione dal respiro internazionale, interamente pensata per il capoluogo di regione.
Se già in passato il Festival aveva infatti ospitato qualche spettacolo internazionale nella sua consueta sede di Castrovillari, quest’anno ha scelto di proporre esclusivamente a Catanzaro ben tre spettacoli provenienti da Spagna, Argentina e Brasile, emblematici per comprendere in che direzione le arti performative stanno andando in Europa e nel mondo: tra il
Teatro Politeama Mario Foglietti e il
Cinema Teatro Comunale Catanzaro di fianco agli spettacoli di danza che saranno ospitati anche al Complesso monumentale San Giovanni, ci sarà finalmente la possibilità di vedere performance che altrimenti avremmo potuto vedere solo da Roma in su, poiché non ci sono simili programmazioni in tutto il Meridione, Sicilia compresa.
Così, mentre a Castrovillari ci sarà come sempre un teatro legato al testo, alla parola in generale, sebbene attraverso nuovi artisti, a Catanzaro il progetto si rivolgerà al pubblico in maniera diversa: di prettamente “teatrale” infatti, ci sarà solo uno spettacolo, mentre per gli altri la dicitura “teatro” sarà un po’ forzata.
Allo stesso tempo però è bene sottolineare che saranno performance molto fruibili, dal taglio per così dire “popolare” – come lo definisce lo stesso
Settimio Pisano, direttore generale del Festival -, vale a dire che termini come ricerca, diversità, sperimentazione, nuovo, innovazione c’entrano poco.
Veniamo ai tre spettacoli internazionali: il primo grande appuntamento è il 27 sera alle 21.00 al Teatro Politeama con “La Plaza” dello spagnolo El Conde de Torrefiel, diretto da Tanya Beyeler e Pablo Gisbert: ci saranno in scena una quindicina di persone, con indosso delle maschere di nylon che le renderanno come manichini in scena; non verrà detta una parola, ma sullo sfondo sarà proiettato un testo, in italiano, attraverso il quale lo spettatore potrà seguire la storia.
“La Plaza” è sicuramente il più indicativo, tra gli spettacoli proposti, dell’attuale ambiente performativo europeo.
Il giorno successivo alle 19, sempre al Teatro Politeama ci sarà l’argentino “Love me” di e con Marina Otero: anche qui non è prevista la parola, ma il pubblico sarà sul palcoscenico insieme alla perfomer, in modo da creare una situazione più raccolta. Love me è consigliato per un pubblico adulto, dai 16 anni in su.
Stessa indicazione per la brasiliana Renata Carvalho e il suo “Transpophagic manifest”, per la regia di Luiz Fernando Marques, che andrà in scena alle 21.00 al Teatro comunale. Il suo “manifesto transpofagico” è sicuramente lo spettacolo da intendere in maniera più tradizionale, il più teatrale.