«Siamo felici che voi siate qui a questo rendez-vous con una stella. Grazie Dalida». Eva Lopez l’ha nominata più volte, come fosse una presenza più che concreta, nel corso del suo concerto all’auditorium Casalinuovo, giovedì sera. E aveva ragione: Jolanda Cristina Gigliotti, meglio nota come Dalida, alla fine dei conti, c’era eccome. O per lo meno c’erano le canzoni che ha interpretato e caratterizzato con quel piglio tutto suo che aveva fatto innamorare la Francia e anche l’Italia. Così con l’omaggio alla cantante italo-francese originaria di Serrestretta, Eva Lopez ha giocato facile, ne ha fornito un taglio jazzy, ma si è anche inchinata di fronte alla divina immortalata per l’eternità.

La serata, organizzata dalla associazione Alliance française di Catanzaro presieduta da Fernanda Tassoni,  è iniziata con una presentazione degli ospiti e di Dalida da parte di Massimo Brescia, grande estimatore di Jolanda Gigliotti; poi è stata uno snocciolare i più grandi successi della cantante, unendo in più casi le versioni francesi e quelle italiane dei celebri brani. Da “Laissez-moi danser” con cui Eva Lopez ha aperto il concerto a “La bambola”, “Ciao amore”, “Il venait d’avoir 18 ans”, passando per “Come prima”, “Bambino”, “Bang bang”, non sono mancate “Historia de un amor”, “J’attendrai” e “Le temps des fleurs”. Di fronte a un parterre entusiasta, Eva Lopez ha cercato anche di coinvolgere un pubblico forse troppo timido, nei cori di “Darla dirladada”. E’ stato comunque un momento divertente, «è una canzone che è un inno alla vita», ha detto. 

Sul palco insieme a lei Michel Prats al contrabbasso, Jean Claude Vernet alla batteria e Lionel Espitalieri al pianoforte. Prima del bis con il ritornello di “Laissez-moi danser”, Eva Lopez ci ha tenuto a ringraziare tutti i tecnici,  Eugenia Ferragina per il supporto organizzativo e la padrona di casa, Fernanda Tassoni.