Era già stato al Gutenberg qualche anno fa, ma un ospite che di nome fa Massimo Cacciari non è come gli altri, quindi, sebbene l’edizione 2022 della Fiera del libro del Liceo Galluppi sia già conclusa, c’è stato spazio per un extra all’auditorium Casalinuovo in compagnia del filosofo, ex sindaco di Venezia.
Introdotto da Massimo Iiritano, presidente dell’associazione Amica Sofia, Cacciari si è soffermato insieme a un pubblico nutrito costituito per lo più da studenti e docenti del Liceo, su uno dei suoi ultimi libri, “La mente inquieta. Saggio sull’umanesimo” edito da Einaudi. «Umanesimo è la continua ricerca di senso – ha detto -, ma la sua criticità è che la nostra natura è in contraddizione, perché non arriva mai a una soddisfazione nel passaggio dall’idea alla sua espressione», questo perché «considera l’uomo nella sua unicità, ma criticamente, vedendone i limiti, i contrasti, le difficoltà».
L’uomo è infatti un «ente del possibile – ha aggiunto -. Può essere allo stato più inferiore degli animali ed elevarsi a un livello più che angelico. La nostra natura non è vulnerabile, ma vulnerata, ferita. Conserva la traccia di una ferita originaria che non significa che è distrutta: per risarcire quel vulnus, per i cristiani è necessaria l’incarnazione. Questa non ci rende buoni, ma ci dà di nuovo la possibilità di esserlo».
L’incontro al Casalinuovo è proseguito con i saluti della dirigente del Liceo Galluppi Elena De Filippis e con il presidente dell’associazione Gutenberg Calabria, Armando Vitale, ma l’attenzione è stata tutta per gli interventi degli studenti che si erano preparati ad accogliere Cacciari, preparati dalle docenti Rosanna Fabiano e Maria Perricelli. A loro è andata l’esortazione più accorata da parte dell’accademico veneto: «Fate sempre riferimento ai grandi del passato – ha risposto a una studentessa che gli chiedeva se ci sono oggi figure alle quali ispirarsi -. E ricordatevi che le più grandi guide sono coloro che non vogliono esserlo».