Ancora un’ottima prova per l’Orchestra Filarmonica della Calabria. Sabato sera i musicisti diretti da Filippo Arlia si sono esibiti sul palcoscenico del Teatro Politeama per un nuovo appuntamento della Stagione sinfonica proponendo per la prima parte il celeberrimo Concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov. Ospite solista è stato il pianista Boris Petrushansky, già artefice insieme agli strumentisti di Arlia del successo dell’apertura di stagione del Politeama, con il Concerto n.1 di Tchaikovsky.
Sebbene sia il concerto più popolare fra quelli per pianoforte e orchestra di Rachmaninov – e anche il più saccheggiato dalla musica contemporanea -, quello scelto da Arlia e compagni per la serata di sabato è in realtà un vero e proprio banco di prova per lo strumento solista, spinto ai limiti delle possibilità esecutive, che, è quasi superfluo affermarlo, Petrushansky ha saputo sostenere con maestria entusiasmando i presenti. Per salutare il pubblico in sala, prima di lasciare spazio alla seconda parte del concerto, per i bis di rito il maestro Petrushansky ha optato per un Preludio sempre di Rachmanoniv e una Sonata di Scarlatti.
La chiusura del concerto è stata quindi affidata alla sola Orchestra Filarmonica della Calabria, che proseguendo nella sua esplorazione del repertorio di Tchaikovsky – a cui Rachmaninov tra l’altro era molto legato -, ha proposto l’esecuzione dell’opera “Francesca da Rimini”, la fantasia sinfonica ispirata al famoso episodio del V Canto dell’Inferno dantesco.
Unica pecca della serata, presentata da Domenico Gareri, è stata la scarsa presenza di pubblico, purtroppo davvero poco rispetto alla grandiosità del programma e alla maestosità dell’organico orchestrale, con i suoi circa 60 elementi.