Il concerto perfetto. Non c’è altro modo per definire l’esibizione di ieri sera di Guido Rimonda e Ramin Bahrami per gli Amici della Musica di Catanzaro a Palazzo de Nobili.
Quello del duo, previsto inizialmente a fine gennaio poi rinviato a maggio, ha rappresentato uno dei concerti più attesi del cartellone dell’associazione presieduta da Daniela Faccio con in programma tre delle sei Sonate per pianoforte – ovvero cembalo – e violino di Bach.
Al genio tedesco il pianista iraniano ha dedicato la propria carriera e, adesso, con il violinista Rimonda sembra aver trovato il perfetto compagno per rendere lode al più grande compositore di tutti i tempi: hanno infatti pubblicato insieme per Decca su due cd, tutte le Sonate di Bach, compreso il programma del concerto di venerdì sera a Catanzaro.
I due musicisti hanno incantato il pubblico presente - numeroso ma non quanto ci si sarebbe aspettati per l’evento, a causa della concomitanza di altre iniziative in città -, e hanno pure aggiunto al programma delle tre Sonate alcuni appunti e appendici dello stesso Bach, un adagio e una gavotta, eseguiti da Rimonda e Bahrami in maniera inedita «o quasi – ha spiegato il violinista -, qualcuno l’avrà fatta». «Non ci sono così tanti matti», gli ha fatto eco il pianista.
Ecco la serata si è svolta così, con quella semplicità e naturalezza che è propria dei grandi: Rimonda, più riservato e timido, Bahrami, più giocherellone e scherzoso, hanno intrattenuto i presenti con una esecuzione straordinaria, in cui l’intesa tra i due è stata inappuntabile, bilanciando perfettamente le parti che Bach volle esattamente analoghe.
Dopo aver chiuso il concerto con due encore, l’adagio dal Concerto in Do maggiore di Albinoni e il Cantabile di Paganini, Bahrami e Rimonda hanno salutato ufficialmente i presenti con «l’augurio per un futuro pieno di contrappunti, felicità e pace», ha detto il pianista. Lunghissima standing ovation per loro, e pubblico a fare letteralmente la fila per acquistare i cd delle Sonate di Bach. C’è da sperare di poterli rivedere e soprattutto riascoltare nuovamente in città.