Curare le vittime delle guerre e della povertà e rivendicare i diritti, primo fra tutti quello alla salute, una persona alla volta. Così la giornalista Simonetta Gola, moglie di Gino Strada e responsabile della comunicazione di Emergency, ha scelto di raccontare l'impegno del fondatore di una delle più grandi associazioni umanitarie del mondo, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà, costruendo ospedali d'eccellenza in Italia e in territori come l'Afghanistan, l'Uganda, l'Iraq, la Sierra Leone, il Sudan e lo Yemen.
"Gino Strada. Una persona alla volta", edito da Feltrinelli e curato da Simonetta Gola, i cui proventi delle vendite saranno devoluti ad Emergency, è stato presentato nella sede del Circolo Placanica Catanzaro, introdotto dal presidente Venturino Lazzaro, nell'ambito degli incontri in programma per la XIX edizione di Gutenberg, la Fiera del Libro, della Multimedialità e della Musica promossa dall'Associazione Gutenberg Calabria presieduta da Armando Vitale, con la partecipazione di rappresentanti del Circolo di lettura Palomar, di Legambiente e della sezione territoriale di Emergency. Richiamando i due imperativi che hanno contraddistinto la vita e l'opera di Gino Strada, attraverso la sua stessa voce si delineano nelle pagine del libro i tratti distintivi del medico e dell'uomo, dotato di un grande senso pratico e di un estremo rigore che lo portava ad individuare un problema e ricercare una soluzione per eliminarlo.
<>. Nel libro si ripercorrono le tappe principali della vita di Gino Strada, emergono anche gli aspetti più intimi della persona accanto ai grandi temi che hanno caratterizzato tutta la sua vita, le ferme convizioni dell'uomo animato da un forte senso di giustizia, che diceva di aver imparato due cose dalla vita, l'esigenza di garantire il diritto alla salute ad ogni persona in qualsiasi parte del mondo e la sua radicalità nella netta contrapposizione alla guerra e alle logiche di potere che animano i conflitti. Dal lato umano, si passa al percorso professionale, dalla laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano, alla specializzazione in Chirurgia d’Urgenza, all'esperienza negli Stati Uniti, dove si occupa di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone presso le Università di Stanford e di Pittsburgh, alla parentesi in Inghilterra e Sudafrica, fino alla scelta di mettere la sua esperienza al servizio dei feriti di guerra, lavorando con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia. Davanti ai corpi martoriati delle vittime delle guerre Gino Strada capisce di non poter più tornare indietro e sceglie di fondare Emergency.
<<dove non="" ci="" sono="" diritti,="" primo="" fra="" tutti="" quello="" alla="" salute,="" nei="" territori="" più="" poveri="" dove="" sarebbe="" bastato="" un="" ospedale="" da="" campo,="" emergency="" ha="" scelto="" di="" portare="" l'eccellenza="" e="" anche="" la="" bellezza="" degli="" ospedali="" che="" serve="" per="" dimostrare="" posso="" fare="" lo="" faccio="" al="" meglio="" posso,="" come="" diceva="" gino="">>. Un uomo che non si rassegnava, che non diceva non si può fare. Se c’è un problema, c'è anche una soluzione che potrà essere difficile e complicata, ma basta mettersi a testa bassa e seguire quella strada per cercare di cambiare le cose. Così per la guerra, che come diceva Hannah Arendt non serve per ristabilire i diritti ma per delineare i poteri, così Gino Strada la individua come la causa da rimuovere per affermare il diritto alla vita e alla salute, perchè non si possono curare le persone e poi farle tornare nella stessa situazione di guerra e di povertà. Fare qualcosa per cambiare le cose è possibile per Gino Strada, e lui l'ha fatto con Emergency, una persona alla volta.