La conoscenza non ha limiti. Una certezza per l'uomo moderno, raggiunta grazie alla rivoluzione di Galileo Galilei, considerato il padre fondatore delle scienze moderne, grande letterato ed espressione massima della libertà di pensiero. Una figura straordinaria che ribaltò completamente il corso della storia è stata al centro del secondo incontro della manifestazione "Esplorando lo spazio celeste. La natura dello spazio" del Sila Science Park & FATA Museum, il progetto finanziato dalla Regione Calabria e promosso dal Comune di Taverna. 

Relatore d'eccezione, il professor Giovanni Carlo Federico Villa, direttore del Museo civico d'Arte antica di Palazzo Madama a Torino, componente del Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici del ministero della Cultura, storico dell'arte e docente all'Università di Bergamo, curatore di mostre alle Scuderie del Quirinale e dell'esposizione dal titolo "Rivoluzione Galileo, l’arte incontra la scienza" allestita a Padova, la città in cui Galileo, pisano di nascita, fu docente di matematica dal 1592 al 1610. Il professor Villa ha offerto agli studenti degli Istituti Scientifico e Industriale un avvincente ed entusiasmante racconto che ha ripercorso le tappe principali della vita di Galileo Galilei, la sua rivoluzione del metodo scientifico che mise in discussione le teorie aristoteliche fino ad allora considerate inconfutabili, le sue importanti scoperte nel campo dell'astronomia realizzate grazie all'osservazione del cielo. Galileo perfezionò uno strumento inventato in Olanda, il cannocchiale, potenziando le sue lenti e dando vita al primo prototipo di telescopio, che gli consentì di scoprire tra il 1609 e il 1610, i quattro maggiori satelliti di Giove, la natura rocciosa e irregolare del suolo lunare, le fasi di Venere e le macchie solari. 

Il viaggio nella figura di Galileo Galilei offerto dal professor Villa ha passato in rassegna i suoi scritti e quelli di illustri personaggi che ne hanno celebrato la grandezza, sia nel campo della letteratura, tra cui Pirandello, Italo Calvino, Primo Levi, sia nel campo scientifico, primo fra tutti Albert Einstein. Selezionando un corpo di opere d'arte di tutti i secoli che hanno celebrato la sua figura, tra queste ampio spazio è stato riservato agli schizzi e gli acquerelli che lo stesso Galileo realizzò per illustrare la luna e le sue scoperte nel campo dell'astronomia, inserite nel suo "Siderus Nuncius". Altro cenno del professor Villa ai "Dialoghi sui due massimi sistemi del mondo", il trattato nel quale Galileo mette a confronto il sistema artistotelico-tolemaico e quello copernicano, per il quale nel 1633 fu condannato all'abiura. "Che una tesi sia contraria all'opinione di molti non importa affatto, purché corrisponda alle esperienze e alla ragione", così Galileo riscriveva le regole del metodo scientifico rivoluzionando la storia della meccanica celeste e terrestre. Questa la lezione più importante di Galileo, che il professor Villa rivolgendosi agli studenti ha invitato a seguire. Tutto ciò che è stato scritto e detto può essere messo in discussione per aprire all'uomo nuove porte di conoscenza e far progredire la nostra storia.

Prossimi appuntamenti di "Esplorando lo spazio celeste. La natura dello spazio":

SABATO 21 MAGGIO

"Arte e Stelle" e "Dante e il cielo" - ore 17.00 Complesso Monumentale San Giovanni Scuola Alta Formazione UMG - con la partecipazione del prof. Stefano Zuffi, storico dell'arte e curatore della pinacoteca civica di Ancona, e la prof.ssa Sandra Savaglio, ordinario di Astronomia e Astrofisica dell'Unical, moderati dal prof. Stefano Alcaro, direttore Scuole di Alta Formazione UMG. 

LUNEDI' 30 MAGGIO

"Il tempo nell'arte. L'incertezza di S. Agostino, l'assolutismo di Galileo, la relatività e provvisorietà dei mondi digitali" - ore 11.00 Museo delle Arti di Catanzaro Marca - con la partecipazione del dott. Domenico Piraina, direttore Palazzo Reale Milano, e il prof. Maurizio Vanni, museologo, storico dell'arte e specialista in valorizzazione e gestione dei beni culturali e musei. 

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