Un vero fiume in piena di note ha travolto il pubblico dell’associazione Amici della Musica di Catanzaro. Nell’ambito del programma ospitato per lo più nella sala Concerti di Palazzo de Nobili, venerdì sera è stato il turno del duo pianistico formato da Sara Dominici e Massimo Perciaccante.
I due musicisti hanno proposto per i presenti un programma intenso, a quattro mani, diviso sostanzialmente in due parti.
La prima parte è stata dominata da un trittico tratto dall’op. 11 di Rachmaninov Six Morceaux, si è trattato di una barcarolle, un valzer e una slava. Scaldati i motori si è dato spazio a una fantasia delle melodie più note e interessanti della Carmen di Bizet, davvero sorprendente. A chiudere la sessione è stata quindi una tarantella di Rubinstein.
La seconda parte è stata invece definita dallo stesso Perciaccante che ha introdotto i vari momenti del concerto, come quella “ungherese”. Ed infatti ben quattro sono state le Danze ungheresi del compositore tedesco Brahms proposte al pubblico – inclusa anche quella dell’encore, la più famosa, la n.5 -, mentre in chiusura di esibizione i due pianisti hanno presentato la Rapsodia n.2 di Liszt, che ungherese lo era davvero.
Il concerto ha fatto centro tra gli appassionati di musica classica, sia per la selezione proposta – da leccarsi i baffi -, sia per la personalità del duo che è spiccata in ogni momento al pianoforte del Municipio: con una precisione notevole – e sì che Dominici e Perciaccante sono anche moglie e marito nella vita, ma una simbiosi così è da pochi -, il duo ha letteralmente trascinato i presenti in un vortice di musica che ha piacevolmente coinvolto per circa un’ora di concerto, con un pubblico che è riuscito a trattenere con difficoltà gli applausi entusiasti nei momenti meno opportuni, esplodendo poi appassionatamente nel salutare i due ospiti.