Come le più belle storie d'amore, tutto ha inizio così, per caso. L'emergenza Covid 19 costringe un giovane ragazzo appena laureato, "emigrato" al Nord per studiare Design al Politecnico di Milano, a rientrare a casa, nella sua città natale. Forse non l'ha mai conosciuta veramente e non l'ha mai amata come adesso. Tra una zona rossa e l'altra, le lunghe passeggiate sul corso deserto lo illuminano e iniziano le sue "visioni": le grandi opere dell'arte antica, moderna e contemporanea, i grandi capolavori della fotografia e le pellicole della cinematografia mondiale che abitano questi luoghi a lui così cari, eppure così sconosciuti. Con il suo cellulare comincia ad immortalare ciò che sta imparando a "guardare" e non solo a "vedere", come era stato abituato finora. Quello che scorre davanti ai suoi occhi durante gli spostamenti da un luogo all'altro della città inizia a catturare la sua attenzione. Percorrendo strade alternative si perde e si estrania dal luogo e scopre la bellezza, come non l'aveva mai guardata. Inizia a fotografare tutto e riempie la galleria del suo telefono di immagini di luoghi simbolo del centro storico, di palazzi, di portoni, di vicoli, di piazze deserte, di scorci nascosti. Tornato a casa, giorno dopo giorno, scorre queste foto e non crede a quanto si materializza davanti ai suoi occhi. La bellezza della sua città è tutta lì. Quindi, prende in mano il Pc e comincia a "dipingere" su queste immagini i grandi capolavori dell'arte. Le figure della Primavera o della Nascita di Venere del Botticelli che popolano il chiostro di Villa Margherita o Vico Storto degli Agricoltori, le Ninfe di Edward Poynter che si adagiano sulla scalinata del Complesso Monumentale del San Giovanni, il bacio de Dolce Vita di Fellini nella fontana del Cavatore o quello di Klimt in Piazza Larussa sulla facciata di uno storico portone.
Attualmente sono sessantanove le opere grafiche nate dalla ricerca e dalla creatività di Giuseppe Rotella, in arte Giurot, diventate una serie dal titolo "Catanzaro rubata. L'arte in città", un progetto di grande respiro che nasce dalle passioni per la fotografia, per l'arte, per la storia, per la scrittura, che Giuseppe coltiva nel suo tempo libero dal lavoro, facendo dell'esplorazione dei luoghi il motore che riesce a muoverle tutte. Nelle sue 'visioni' si ritrovano tutte queste passioni che costruiscono i diversi piani di lettura dell'opera, frutto dell'intersezione tra queste. C'è il piano visivo della fotografia del luogo e dell'opera d'arte che lo cristallizza e quello della storia e della scrittura che ci fa ritrovare sparsi sulla tavola grafica elementi testuali, nient'altro che pensieri, originale interpretazione dell'opera in relazione al luogo, attraverso parole chiave che si inseriscono nell'immagine come su una riga di quaderno e raccontano una storia.
Giurot ha scelto di offrire il suo tributo alla città con l'augurio che possa ispirare tutti a prendersi il tempo di perdersi in essa e scoprire tutti i suoi tesori nascosti. Un augurio che diventa anche un impegno affinché questo progetto possa essere messo al servizio della cittadinanza per orientare in questa scoperta. Attraverso i social network, Instagram in primis, dove Giurot sulla sua pagina ha pubblicato tutta la serie, per arrivare ai più giovani, e attraverso Area Teatro approda anche su Facebook, per raggiungere il resto della popolazione della rete, anche quella più avanti con gli anni, perché non è mai troppo tardi per scoprire nuove visioni. E in futuro, chissà, questo progetto potrebbe trovare una sua collocazione proprio qui, a Catanzaro, in quegli stessi luoghi dove si è generato. Il bello assoluto celebrato nell'arte per celebrare la bellezza anche in quei luoghi in cui la decadenza ha preso il sopravvento. Quella splendida decadenza, come la chiama Giurot, davanti alla quale ci si ferma e, osservandola, si provano un mix di sensazioni, si vivono emozioni contrastanti, alcune delle quali portano ad immaginare qualcosa di diverso, di migliore. "La tristezza e la malinconia davanti alle crepe del tempo per me è stato lo sprone per dargli una nuova veste, prendendo in prestito dal passato glorioso, e 'rubando' ai grandi artisti per riscoprire la bellezza della mia città".
Sul profilo Instagram di Giuseppe Rotella tutte le opere della serie "Catanzaro rubata. L'arte in città" https://www.instagram.com/giurot_/