C’era una volta la Catanzaro degli anni ‘80 con cinque amici accomunati da un unico grande interesse: la pittura. 

Rino Marino, Gioacchino Lamanna, Giovanni Marziano, artisti poliedrici da poco scomparsi che hanno tracciato un indelebile percorso culturale della nostra città, erano insieme a Carmen Abatino e Antonio Nania.

La mostra “Giorni d’Arte”, inaugurata lo scorso 26 Settembre, è dedicata proprio a loro, come omaggio tributatogli dai due amici Abatino e Nania.

La mostra sarà aperta tutti i giorni sino al 5 di Ottobre, presso i locali espositivi Ex-Stac di Catanzaro in Piazza Matteotti, dalle ore 11:00 alle ore 13:00 e dalle ore 17:00 alle ore 21:00. Essa segue un duplice percorso di allestimento con le opere dei due autori in stretto dialogo tra loro.

Le opere di Carmen Abatino utilizzano il complesso meccanismo dell’ironia per mettere in luce le assurdità della nostra epoca. Una serie di dipinti è infatti dedicata al mondo delle falsa apparenza: il ritratto di “Monnalisa” è trasformato in quello di una diva di Hollywood con la Statua della Libertà in lontananza; o ancora Veermer, Modigliani, Fontana e Cattelan vengono mostrati nella loro capacità di sedurre il pubblico ed estetizzare l’arte. 

I colori sgargianti usati per queste opere lasciano poi spazio a disegni in bianco e nero, soprattutto di donne che affrontano consapevolmente la loro esistenza. Ogni decorazione è qui spogliata e il quadro racchiuso nella sua essenza. Iconico è il dipinto raffigurante un lecca lecca agguantato da mosche, emblema della donna feticcio e dello stupro.

L’interesse di Antonio Nania è invece rivolto ai grandi classici della pittura moderna: da Rembrandt a Turner, da Courbet a Guttuso. Per lui l’arte è un continuo studio dell’esperienza. Egli non è interessato al raggiungimento estetico, ma all’esaltazione delle linee e dei volumi come mostrano i suoi schizzi ad inchiostro. 

Lodevole è il ciclo dedicato ai paesaggi, di chiara matrice romantica, pervaso da mutamenti atmosferici e da pennellate scomposte. A primo impatto potrebbero sembrarci quadri impressionisti, in realtà Nania non ama affatto dipingere en-plein air; per l’artista è infatti importante la cultura visiva unita allo studio analitico dello spazio come è riscontrabile nei diversi dipinti dedicati ai nudi.

“Un passato condiviso è un passato compreso.” È forse questa la frase che meglio riassume la mostra “Giorni d’Arte”, capace di offrire al pubblico due diverse chiavi di lettura del mondo, senza mai dimenticare il ricordo degli insostituibili amici di quella straordinaria Catanzaro degli anni ‘80.

Giuseppe Bagnato per Area Teatro - Catanzaro Centro