Dopo “Troppo Neri” di Saverio Tommasi e “La lanterna e le ortiche” di Felice Foresta, la rassegna “Libri e Bollicine” ideata e promossa dall’agenzia di Salvatore Sangiuliano Annozero Eventi, prosegue il suo viaggio nel panorama letterario calabrese con la presentazione di “Stelle meccaniche”, l’ultimo lavoro della giornalista Alessia Principe, pubblicato nel febbraio scorso da Moscabianca Edizioni. 

A dialogare con l’autrice, nella cornice del chiostro adiacente il Museo Storico Militare del Parco della Biodiversità Mediterranea, la giornalista Anna Trapasso che insieme ad Alessia Principe ha intrattenuto il pubblico con il racconto di una storia dalle atmosfere fantascientifiche, che trae origine dal profondo interesse per il genere che Alessia Principe, giornalista di La C, curatrice di un blog di cinema per HuffPost Italia e autrice di racconti pubblicati su diverse riviste letterarie, condivide con altre scrittrici calabresi che hanno dato vita ad un vero e proprio filone letterario tutto al femminile, seguendo l’esempio della prima scrittrice del genere fantascienza di tutti i tempi, Mary Shelley. 

Lo scenario da cui prende le mosse “Stelle meccaniche” è un mondo distrutto da un disastro in una centrale nucleare sperimentale che doveva assicurare la creazione di energia nuova e pulita. Quest’evento imprevedibile rappresenta una forma di elevazione che si compie attraverso la distruzione, poiché dall’implosione della stella artificiale Meti, che prende il nome dalla figlia di Kronos, il Tempo, vera e propria divinità che governa tutto, trae origine una nuova società, retta dagli Arcolai, una sorta di setta che dirige questo nuovo ordine e che nasconde alla comunità i ricordi del mondo passato. Sono proprio i ricordi il vero motore di questo nuovo mondo, unico combustibile e fonte di energia che si sostituisce al Sole, ormai coperto dalle nubi e da una pioggia incessante che cade senza sosta, e il talento, che rappresenta l’unica moneta di valore attraverso cui si compie una sorta di purificazione della società, infatti le persone che non lo possiedono sono destinate ad essere sacrificate per mantenere in vita coloro che invece sono nati con questo dono. 

La speranza si intravede nella storia di due bambini di undici anni, Tito e Giosuè, di due classi sociali diverse, che si incontrano in un ospedale in attesa di ricevere un trapianto, l’uno attende un nuovo cuore e l’altro nuove mani. Tra di loro si intesse un legame profondo e scambiandosi energia attraverso i ricordi, insieme creano un piccolo microcosmo di empatia e di umanità. E’ proprio questo il messaggio di “Stelle meccaniche”, che ci consegna l’immagine di un mondo molto simile al nostro, in cui c’è una fiamma ancora non definitivamente spenta che può essere ravvivata dall’animo puro di due bambini. 

Prossimo e ultimo appuntamento della rassegna “Libri e Bollicine” in programma oggi, sabato 29 luglio, alle ore 19.00, nel chiostro del Parco della Biodiversità adiacente il Musmi con la presentazione di “Malinverno” di Domenico Dara.

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(Multi Cunti per Area Teatro - Catanzaro Centro)