Premio della critica GaiaItalia.com al Roma Fringe Festival 2014, punto di riferimento delle produzioni teatrali indipendenti italiane, è andato in scena giovedì sera sul palco del Teatro Politeama, lo spettacolo “Cecilia Faragò. L’ultima magara” prodotto da Confine Incerto e proposto come prima serata della rassegna PRO.S.A., Professionisti dello spettacolo associati, organizzata dalla Fondazione Politeama insieme a Dracma Teatro e al Teatro del Grillo. “La magara” racconta di Cecilia Faragò, l’ultima fattucchiera processata per stregoneria nel Regno di Napoli, nel 1769: lei, la magara, è prima di tutto una donna che pensa, che guarda troppo avanti, che sospetta, che non crede a niente. Lei è la strega a cui il mondo chiede di nascondere le sue ipocrisie, per poi lapidarla per le sue stesse colpe. E’ profetessa dell’uguaglianza e donna irregolare di un Mediterraneo arcaico, fatto di superstizione e divinazione. Vedova e madre, Faragò fu l’ultima donna a essere processata nel Regno di Napoli per stregoneria, e fu graziata dal re. Merito del suo abile avvocato, tale Giuseppe Raffaelli e di un mondo che stava cambiando, in cui si cominciava a mettere in discussione tutto. Ma merito anche di questa donna, rea di essere sensuale, ammaliatrice proprio perché libera, guaritrice per la sua approfondita conoscenza delle piante curative, riluttante ad accettare per dogma qualcosa che veniva indottrinato senza amore, né convincimento.  

Ad andare in scena anche sul palcoscenico del teatro Politeama non è stato un semplice monologo, ma un’interazione di voci della storia, sommerse nell’oblìo di un presunto peccato, che si elevano, con il personaggio di Cecilia, verso la luce, a smascherare il doppio volto della verità dell’uomo, le pieghe della sua quotidiana magia. Emanuela Bianchi, che per questo spettacolo è stata anche candidata come migliore attrice al Fringe nel 2014, ha portato in scena un personaggio complesso, facendo leva su pochissimi elementi scenici, utilizzando delle fasce elastiche per la imprigionavano, ma anche la sostenevano in alcuni momenti. Dei petali, alcuni massi e della terra, erano il resto di una scenografia scarna, ma di grande effetto, dominata da luci e da molte ombre, che hanno perfettamente restituito quelle atmosfere cupe e magiche raccontate. 

Venerdì sera il progetto PRO.S.A. continuerà con il secondo appuntamento in cartellone, quando a salire sul palcoscenico del Politeama sarà Saverio La Ruina con il suo ultimo spettacolo “Via del Popolo”.

(Multi Cunti per Area Teatro - Catanzaro Centro)