Le atmosfere uniche dei film che Ennio Morricone ha reso immortali hanno rivissuto venerdì sera a Palazzo de Nobili, in occasione dell’ultimo appuntamento, in ordine temporale, dell’associazione Amici della Musica di Catanzaro, inserito nella programmazione realizzata nel circuito di AMA Calabria.

Protagonista dell’incontro è stata la musica di colui che è stato uno dei più grandi compositori del secolo scorso, scomparso di recente: le sue melodie hanno avuto la “voce” del pianoforte di Giorgio Costa e del flauto di Elena Cornacchia che hanno eseguito alcuni temi tratti dalle colonne sonore del musicista romano.

A introdurre i brani, con qualche aneddoto, ma soprattutto ricordando le trame dei film che li avevano ospitati, il giornalista Bruno Gambarotta. Volto noto della Rai – memorabili le sue conduzioni, sempre all’insegna di una sottile ironia -, Gambarotta si è soffermato su quelle opere di Morricone che sono da tempo divenute patrimonio collettivo non solo degli italiani, ma di tutto il mondo.

Del compositore che Hollywood – e non solo – ci ha sempre invidiato (nella sua carriera ha ottenuto 2 Oscar, 3 Golden Globe, 6 Bafta, per non parlare dei nostrani  10 David di Donatello e 10 Nastri d’argento), Gambarotta ha raccontato le storie che lo hanno visto confrontarsi con i grandi nomi del cinema internazionale, lui, che dell’umiltà e del basso profilo aveva da sempre fatto il suo tratto distintivo. 

In una Sala concerti piena come solo per le grandi occasioni, i tre hanno scelto alcuni tra i brani dell’immensa produzione di Ennio Morricone, a partire da quelli celeberrimi degli spaghetti western che lo hanno lanciato nell’empireo della musica. Non solo mancate infatti le melodie di “Per un pugno di dollari”, “C’era una volta il West” e “Giù la testa”, che segnarono la sua fortunata collaborazione con Sergio Leone; di fianco a queste ci sono state anche “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, “Mission” di Roland Joffé (con lo stupendo tema “di Gabriel”), “La leggenda del pianista sull’oceano” e “Nuovo cinema Paradiso” che lo videro al fianco di un altro grande regista italiano, Giuseppe Tornatore. Il legame con quest’ultimo fu fortissimo, come ha ricordato Gambarotta: un anno dopo la morte di Morricone, il regista siciliano gli dedicò infatti il pluripremiato documentario “Ennio”. 

Per chiudere la serata, ci sono stati due ultimi brani, “Here’s to you” la famosa canzone interpretata da Joan Baez, contenuta nella colonna sonora di “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo. I saluti finali sono però spettati a “Speranze di libertà” tratta dalla stessa colonna sonora del film con Gian Maria Volonté del 1971. 

(Multi Cunti per Area Teatro - Catanzaro Centro)