Sono piccoli frammenti di plastica che vengono sovrapposti fino a dare una certa tridimensionalità all’opera. È il pigmento plastico che Giampiero De Santis utilizza nell’ultima serie delle sue opere e che tutti potranno vedere in questi giorni e fino al 28 marzo in alcuni esercizi commerciali della città che da Sant’Elia fino al quartiere marinaro ospiteranno la sua “Catanzaro giallorossa”, seguendo le varie tappe di quella che lui stesso definisce una «esposizione temporanea». 

Ma facciamo un passo indietro: Giampiero De Santis è noto soprattutto per i suoi “burattinipazzi”, opere realizzate con materiali di riciclo – per lo più alluminio -, ma mai aveva avuto a che fare con la plastica. «L’idea mi è venuta dalla raccolta di tappi che alcuni amici facevano per alcune associazioni. Vedendo  i colori ho subito pensato ai pigmenti plastici – ci spiega -. Il nome nasce dal fatto che il colore di ciò che disegno viene sostituito dalla plastica: sono ritagli di tappi, giochini, bottiglie di plastica, frammentati in base alla necessità, che vengono sovrapposti. Il disegno di base è per una parte fatto a mano, per l’altra è ricopiato dall’originale». 

“Catanzaro giallorossa” è in realtà la quarta opera realizzata da De Santis con questa tecnica: «Ho iniziato con il realizzare il puffo inventore per un omaggio al creatore dei puffi stessi, Peyo, con il suo volto, mentre la parte in plastica era il puffo. Poi – racconta -, ho realizzato una creazione donata all’Anps di Catanzaro con la riproduzione del loro logo, come ringraziamento per l’assistenza che mi avevano dato per la mostra di qualche tempo fa all’ex Stac». Successivamente è stato il turno di un’opera “privata” - realizzata per la figlia -, quindi quello dell’Aquila giallorossa che vedremo in questi giorni, omaggio soprattutto alla squadra di calcio della città e alla sua avventura nel campionato in corso. 

E che vedremo in questa sorta di mostra itinerante, «nata per caso perché volevo portare qualcosa di nuovo, e che mi ricordi non c’è stato qualcosa del genere – spiega ancora De Santis -. Ho deciso di coinvolgere gli esercizi commerciali, privo di qualsiasi contributo, per fare conoscere i pigmenti plastici, per sensibilizzare al riciclo, ma anche per portare l’arte alla fruizione diretta degli esercenti e degli avventori dei locali. 

E’ una mostra al contrario: è la mostra che viene dal visitatore, se sei di Lido puoi semplicemente aspettare che arrivi nell’esercizio commerciale del quartiere, ad esempio». E loro, i commercianti, hanno risposto più che bene: «Alcuni li conoscevo, ma tutti hanno accettato l’idea, è bastato semplicemente mettere insieme le date e coordinarle. Ho chiesto solo l’ospitalità, e alcuni di loro si sono detti entusiasti, faranno anche una vetrina apposita». 

In ogni negozio, Catanzaro giallorossa rimarrà 4 o 5 giorni, solo su Corso Mazzini la permanenza sarà un po’ più lunga, ma non è detto che non si aggiungano altre tappe, oltre quella per il momento conclusiva del 28 marzo: «È una prima edizione, dobbiamo anche vedere la risposta della gente. Vedremo cosa succederà».

(Carmen Loiacono/Multi Cunti per AreaTeatro   Catanzaro Centro)