Lo ha detto alla fine Matteo Zangari, ma la sua affermazione è la chiave perfetta per comprendere tutto il percorso e i risultati dei suoi studi raccolti in “Santità femminile e disturbi mentali fra Medioevo ed Età moderna” edito da Laterza, presentato alla Biblioteca Comunale "F. De Nobili" di Catanzaro.
Catanzarese, Zangari – che ha studiato alla Normale di Pisa, per poi passare dalle Università di Monaco di Baviera, Firenze, Città del Vaticano e per ultima la Ca’ Foscari di Venezia – si è da sempre occupato di mistica femminile, arrivando oggi, alla luce delle nuove letture medico scientifiche, a indagare sulla veridicità di estasi, visioni e finanche stimmate per ipotizzare – molto concretamente -, episodi di disturbi della personalità, profili patologici, reazioni a traumi infantili o comunque pregressi.
Attraverso una fitta rete di fonti agiografiche ma anche biografiche, documentazioni varie e le relazioni mediche di chi visitò le donne in questione - «I criteri di valutazione di una ricerca e i suoi risultati sono sempre condizionati da chi la fa», ha puntualizzato -, lo studioso, stimolato nel dibattito dalla storica del medioevo Sarah Procopio, ha condotto il pubblico presente verso una semplice conclusione. E cioè che molto spesso si è trattato di vicende artatamente costruite per attirare il popolo e convincerlo nelle sue credenze, facendo leva sull’ignoranza, anche propria di chi era promotore di simili congetture, poiché molte constatazioni scientifiche erano ignote fino a qualche decennio fa: «Con una lettura odierna di quei fatti – ha confermato Procopio -, comprendiamo il quadro in maniera più immediata, riconoscendo i profili di alcune di quelle patologie».
Carmen Loiacono per Area Teatro - Catanzaro Centro