E’ stata un’operazione azzardata, ma anche questa volta ha incassato una buona riuscita. Quella di sabato sera dell’allestimento targato Istituto Tchaikovsky e Fondazione Politeama della “Conchita” di Riccardo Zandonai è stata infatti una scelta non priva di rischi: l’opera lirica del 1911 è praticamente sconosciuta e finora pare non esistessero registrazioni facilmente reperibili sul mercato. Così ci ha pensato il Tchaikovsky che provvederà a realizzare un’incisione discografica per l’etichetta Opera Discovery della versione andata in scena sabato al Teatro massimo cittadino, con la regia del catanese Alessandro Idonea, l’Orchestra Filarmonica della Calabria diretta dal maestro FILIPPO ARLIA e il Coro Lirico Siciliano diretto dal maestro Francesco Costa.

Appuntamento della quarta Stagione sinfonica, la Conchita “catanzarese” è stata un vera sorpresa: l’opera ha una trama sicuramente discutibile ai nostri giorni, poiché la storia d’amore tra Conchita Pérez e Mateo ha tratti violenti che, abbiamo imparato col tempo, nulla hanno a che vedere con la passione, a dispetto di una partitura interessante, molto ricca, dagli intermezzi notevoli. In sintesi la musica vale per tutto il resto. E hai detto niente!

Piuttosto comprensibile nonostante l’assenza di sopratitoli che avrebbero di certo giovato alla fruizione della stessa, l’opera, divisa in quattro atti e sei quadri, ha potuto contare insieme alla sempre attenta Orchestra Filarmonica della Calabria, su bravi cantanti, a partire dai ruoli principali: il soprano olandese-americano Lisa Houben in quello di Conchita, il tenore spagnolo David Banos in quello di Mateo – entrambi specializzati nel canto di forza, richiesto dall’opera -, e poi il mezzosoprano Camilla Antonini nella parte della madre di Conchita, il soprano catanzarese Maria Mellace in quella di Dolores, il mezzosoprano Gabriella Aleo in quella di Rufina. 

A completare il cast c’erano Immacolata Camasta (sorvegliante), Anna Paola Troiano (Estella), Francesco Villella (ispettore), Alessandro D’Acrissa (la voce del III Atto), Federico Parisi (venditore di frutta e primo inglese), Alberto Munafò (primo spettatore),  Andrea Borzacchiello (secondo spettatore), Angelo De Matteis (banderillero e secondo inglese), Yu Wang (una madre), Riccardo Bosco (il padrone), Marco Tinnirello (il garzone), Rosario Cristaldi (la guida), Laura Screnci (prima donna), Claudia Cuomo (seconda donna), Sara Oro (ragazzina), oltre ovviamente il Coro lirico siciliano.