E' proprio in giornate come queste, la domenica, durante le sue passeggiate, in un tempo sospeso e con un occhio 'inclinato', come quello di chi compie il gesto di piegare la testa nell'atto dell'ammirare, per mettere meglio a fuoco le cose e le varie prospettive, guardandole non più 'dall'alto in basso', ma dal basso verso l'alto, innalzandole, Katia Zolea si lascia trasportare lungo le strade della città, cogliendo con i suoi scatti, attraverso il punto di vista del passante, la bellezza di architetture, vicoli, natura e paesaggio del centro di Catanzaro. E' una riscoperta della bellezza, come lei stessa afferma, dopo la ribellione e la voglia di scappare da qui. Una sorta di risarcimento, un chiedere scusa alla sua città per non averla amata abbastanza. Quando era ragazza voleva scoprire cosa ci fosse oltre e ciò la portava a non apprezzare quello che ogni giorno aveva sotto gli occhi. 

La passione per la fotografia la coltiva sin da piccola, oltre agli hobby con cui riempie il suo tempo libero, lavorando tessuti e oggetti per realizzare capi di abbigliamento unici e decorazioni. Scatta con il telefono, rigorosamente in maniera istintuale, le sue fotografie non sono pensate ma mosse esclusivamente dall'emozione del momento. E' una fotografia dinamica, la sua, dice mentre sorride. Così, scorge dettagli nelle volte dei palazzi, negli angoli remoti di alcuni vicoli, nelle chiese, nella vegetazione delle ville, nelle sculture e nei tramonti del Parco, e scatta, prevalentemente di sera quando la città si riposa. Le sue foto ci restituiscono l'immagine di una Catanzaro riscoperta e il punto di vista di una cittadina innamorata della sua città. L'amore non è bello se non è litigarello, l'importante poi è fare la pace. Così è stato per Katia, che ha riscoperto un amore nuovo, più maturo e consapevole e ha scelto di condividerlo con gli altri.