La Congrega del SS. Rosario festeggia quattrocento anni di storia. E' uno scrigno di tesori di grande valore storico e artistico, recentemente riaperto al pubblico dopo i lavori di restauro, l'edificio situato in prossimità della Chiesa del Rosario, nell'omonima piazza, oggi concesso in uso per le celebrazioni liturgiche della Guardia di Finanza. Inaugurata l'11 maggio del 1621, la Congrega del SS. Rosario, secondo sodalizio esistente dopo la Diocesi eretta da papa Callisto II nel 1121, diventa la casa della preghiera dell'arciconfraternita facente parte dell'ordine religioso dei domenicani, la cui nascita viene datata nel 1401, quando uno dei padri dell'ordine, il Conte Niccolò Russo, mise piede per la prima volta a Catanzaro. La Congrega fu unita, fino alla sua definitiva scomparsa, alla Confraternita dei setaioli del Sangue di Cristo, la più famosa corporazione delle arti e dei mestieri del Regno di Napoli, che qui si rifugiò a seguito del terremoto, di cui la Congrega del SS. Rosario conserva nello stemma l'antica mozzetta. E' quanto è emerso dalla relazione attinta da uno scritto di Giacomo Frangipane edito nel 1886 tenuta da Mario Mauro, presidente delle guide turistiche di Catanzaro, maestro di cerimonie dell'arciconfraternita e membro dell'Associazione Catanzaro è la mia città, promotrice del convegno nell'ambito del cartellone di eventi di "Buon Compleanno Catanzaro", la manifestazione celebrativa per il 350° anniversario della pubblicazione di "Memorie Historiche di Catanzaro", il volume scritto dal nobile catanzarese Vincenzo D'Amato che rappresenta il punto di riferimento per lo studio della storia della città. Come per gli altri eventi culturali della manifestazione, che si concluderà giovedì 8 dicembre con lo spettacolo del Gruppo Storico Città Di Catanzaro, "Buon Compleanno Catanzaro" è nata con l'obiettivo di promuovere la valorizzazione del patrimonio storico artistico della città, punto di riferimento turistico e culturale per l’intera regione.

Il convegno, moderato dal presidente dell'Associazione, Francesco Vallone, dopo i saluti del priore dell’Arciconfraternita, dott. Mario Catalano e del comandante regionale della Guardia di Finanza, il generale di brigata Geremia Guido Mario, è proseguito con le relazioni del dott. Mario Saccà, che ha ricoperto la carica di assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro nel periodo in cui furono disposti i lavori di restauro della Madonna della Vittoria, il prezioso dipinto custodito nella Chiesa del Rosario, voluto dal Barone di Badolato Gaspare Toraldo che guidò il folto drappello di nobili catanzaresi partecipanti alla famosa battaglia di Lepanto del 1571 che segnò la vittoria dell'armata cristiana sui turchi attribuita all’intercessione della SS. Vergine del Rosario.

L'intervento del prof. Sandro Scumaci, docente di Storia dell'arte e procuratore dell'Arciconfraternita, ha messo in risalto il grande valore storico artistico dell'edificio che rappresenta un vero e proprio scrigno di tesori. Esternamente un'architettura senza elementi di rilievo, internamente si manifesta in tutta la sua bellezza come un trionfo dell'arte barocca, dove pittura, architettura e scultura mostrano chiari elementi di calabresità da ricercare nell'uso dei materiali e nella lavorazione, come per gli intagli degli scranni in noce, opera dei maestri artigiani del legno calabresi, per i marmi delle cornici e del pavimento, dove accanto al marmo bianco di Carrara, si ritrovano materiali originari del territorio, di cui il più famoso è il marmo verde di Gimigliano. Sopra la cattedra del seggio priorale, la grande cimasa da cui partono le decorazioni ondeggianti che richiamano la onde del mare della battaglia di Lepanto, e al centro della conchiglia, simbolo di rinascita, lo stemma dell'arciconfraternita e le tre rose, come le tre grazie, che simboleggiano la preghiera del SS. Rosario. La serata è stata inframezzata dalle performance delle Maestre Rosaria Belmonte all’arpa e Francesca Procopio al flauto e a conclusione sono stati offerti dei dolci realizzati con le ricette antiche delle suore di clausura presenti nel Seicento nei quattro monasteri cittadini.

Tutti gli appuntamenti della manifestazione nella nostra agenda settimanale www.catanzarocentro.it 

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