La figura di San Vitaliano è stata al centro dell'ultimo della serie di tour guidati organizzati dall'associazione CulturAttiva, che ha toccato i luoghi del centro storico cronologicamente vicini alla visita di Papa Callisto a Catanzaro nel 1122 in occasione dell'inaugurazione della Cattedrale Normanna, durante la quale il pontefice consegnò alla città le reliquie del santo che venne consacrato patrono della città.  

Davanti al monumento del Cavatore l'appuntamento dei partecipanti alla visita, condotta dalla guida turistica Angela Rubino, presidente di CulturAttiva, l'associazione che ormai da anni con continuità e passione si rende protagonista di un ricco programma di tour guidati con l'obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione della storia dei luoghi e delle tradizioni cittadine. 

"San Vitaliano, tra storia, fede e tradizione enogastronomica" ha preso il via con la visita al modellino dell'antico Castello Normanno e la ricostruzione storica dei fratelli Giovanni e Giuseppe Matarese dell'Associazione Storica Mirabilia. Catanzaro, facendo poi tappa a Largo Prigioni dove i partecipanti hanno potuto ammirare l'antica torre del Castello che insieme alla Cattedrale rappresenta il simbolo del potere temporale e della conquista di Catanzaro, una città dalle origini greche che diventa una delle roccaforti normanne. 

Dall'antica Torre il viaggio è proseguito toccando gli antichi quartieri, prima Case Arse, poi Sant'Angelo e il quartiere Cocole, dopo la tappa alla chiesa di Sant'Omobono, l'edificio religioso che rappresenta la più fedele testimonianza della Catanzaro Medievale. I partecipanti si sono ritrovati, quindi, a percorrere le strade che furono un tempo le antiche vie della seta, storicamente alla base dell'economia cittadina, prima nel quartiere Sant'Angelo dove amalfitani e siciliani si incontravano per contrattare l'acquisto dei tessuti, poi nel quartiere Cocole, che, secondo una delle tesi più accreditate, ripresa anche nell'ultimo lavoro dello studioso Tommaso Scerbo, prende il suo nome dal termine greco che richiama il movimento del girare su stessi, come nell'avvolgimento dei bozzoli della seta. Anche Sant'Omobono, a cui è dedicata l'omonima chiesa, è legato alla storia dell'arte della seta, in quanto protettore dei sarti e dei mercanti di stoffe.

Nell'ultima tappa al Mudas, il Museo dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, l'attenzione si è concentrata nuovamente sulla storia di San Vitaliano e con la guida di Alessandro Mercurio il percorso ha toccato le sale in cui sono conservati i resti della Cattedrale, antico duomo della città. Come di consueto, il tour si è concluso con una degustazione, in quest’occasione è stato il turno del morzello, il piatto tipico catanzarese, apprezzato particolarmente dai partecipanti provenienti da fuori regione. Tutti i momenti salienti sono stati immortalati dal fotografo Cosimo Simonetta che segue tutte le iniziative di CulturAttiva realizzando delle foto ricordo dell'esperienza vissuta. L'associazione ha già in cantiere altri eventi, tra cui la visita al Borgo di Squillace e un nuovo tour guidato nel centro storico di Catanzaro per il mese di agosto.

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