Un luogo di attraversamento di persone e culture, allievi, docenti, direttori, provenienti da geografie diverse, ognuno dei quali ha lasciato la sua traccia, la sua opera, la sua memoria visiva, contribuendo a creare il grande patrimonio artistico ora racchiuso nella sede di via Tripoli. Il palazzo dell'ex Educandato, su iniziativa del presidente Aldo Costa e del direttore Virgilio Piccari, apre le sue porte in occasione della festa di San Vitaliano con un programma di visite guidate per far conoscere e fruire la collezione permanente dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro affinché possa diventare un patrimonio condiviso con la cittadinanza. 

Raccontando la bellezza di una terra ricca che vuole donare e accogliere diamo valore al nostro futuro, ha detto il direttore Piccari, assicurando che l'iniziativa sarà la prima di una lunga serie di occasioni per fruire il patrimonio dell'Accademia, una ricchezza prodotta dalle varie generazioni di direttori, docenti e allievi che in essa si sono succeduti, da rendere sempre più accessibile a tutti in vista anche dell'obiettivo di creare un grande Politecnico delle Arti del Mediterraneo in cui far confluire tutte le istituzioni artistiche del territorio, dall'Accademia, al Conservatorio, all'Università, seguendo il principio della crescita di una comunità che passa attraverso il miglioramento dell'offerta culturale. Così, il presidente Costa, che ha annunciato l'apertura di quattro nuovi corsi per il prossimo anno accademico, assicurando che l'Accademia si aprirà sempre più per avvicinare tutti, non solo gli studenti, anticipando che si sta già lavorando per organizzare una serie di eventi aperti al pubblico proprio nella sede di Via Tripoli. 

A guidare nel percorso alla scoperta della collezione dell'Accademia i docenti Simona Caramia, Maria Saveria Ruga e Andrea Grosso Ciponte che hanno condotto i visitatori attraverso le sale e le aule della struttura presentando le attività del progetto Celings 3 realizzate dagli studenti. Tra le opere dell'Accademia, anche una delle fusioni del Maestro Saverio Rotundo, 'U Ciaciu, esposta nella sala che ospita le opere dei direttori e dei docenti che hanno scritto le pagine della storia dell'istituzione, dal 1973 ad oggi.