Il Teatro di Calabria si prepara a tornare in scena, dopo un anno di stop, con uno spettacolo inedito, prodotto nell'ambito del progetto "Transumanza. Medioevo e Ruralita'" promosso dall'associazione culturale Eos Sud, il ricco cartellone estivo di iniziative di approfondimento culturale, performance artistiche ed eventi teatrali e musicali che quest'anno condurrà in un viaggio alla riscoperta della storia del Monachesimo e delle Istituzioni ecclesiastiche nel periodo della dominazione normanna. 

Dopo l'inaugurazione dell'installazione di Gianfranco Basso "Change is possible" sulla figura di Gioacchino da Fiore, visitabile fino al 31 luglio nella Terrazza del Complesso Monumentale del San Giovanni, domani, 23 giugno, alle ore 21.00, sarà il Teatro di Calabria a dare il via ufficiale alla manifestazione con un recital costruito attorno a due importanti figure che hanno caratterizzato la storia del monachesimo nei secoli XII e XIII, Pietro Morrone, ai più conosciuto come Papa Celestino V, e Francesco D'Assisi, il santo patrono d'Italia. Lo spettacolo segna finalmente il ritorno della storica compagnia teatrale nel Chiostro del San Giovanni e rappresenta la prima tappa di un nuovo corso di eventi in attesa della consueta rassegna Graecalis incentrata sui grandi capolavori del teatro classico. 

Come ci spiega la segretaria organizzativa del TdC Mariarita Albanese, con il recital pensato per il progetto "Transumanza. Medioevo e ruralità", il Teatro di Calabria interpreta il capolavoro di Ignazio Silone, "L'avventura di un povero cristiano", trasposto in forma teatrale dal prof. Luigi La Rosa, presidente del Teatro di Calabria, uno dei più importanti premi della letteratura italiana che racconta la storia dell'eremita Morrone e il complicato percorso spirituale che lo condusse al pontificato e poi alla rinuncia della carica per tornare alla vita da eremita. Il recital si propone come momento di riflessione sulla storia del monachesimo medievale, offrendo degli interessanti spunti divulgativi affidati al prof. Luigi Rosa, che si soffermerà sulla figura di Celestino V e sull'episodio del 'gran rifiuto'. 

Sul palco del Chiostro del San Giovanni si alterneranno il Maestro Aldo Conforto, Salvatore Venuto e Paolo Formoso, che svestiti i panni di Celestino V, si caleranno dentro al quadro che racchiude la figura di Francesco D'Assisi, un lavoro firmato Luigi La Rosa, rappresentato più volte dalla Compagnia, e in particolare, il momento in cui Francesco incontra Papa Innocenzo III per esporre e richiedere l'avallo per la sua Regola, la forma di vita per i frati che segnò la nascita dell'Ordine Francescano. "Il taglio con cui viene rappresentata la figura di Francesco - sottolinea Maria Rita Albanese - è lontano dalla classica versione del santo mite e ingenuo, al contrario la sua personalità emerge in tutta la sua forza: un degno erede di Prometeo, il titano che scelse di andare oltre il presente, una figura rivoluzionaria che ideò la sua regola per mettere un limite, per ricordarsi di essere uomo, mortificando i suoi desideri e umiliando la sua forma umana, l'unica strada per sentirsi non insieme a Dio ma uguale a Lui". 

L'ingresso allo spettacolo è gratuito, fino ad esaurimento posti. 

Per info:

Tel. 348 7246747

www.medioevoeruralita.it

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